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Ma uscendo tu incontrerai una donna che ride e forse un asino che raglia. Va dritto loro e ripeti tre volte: Guai a chi non crede!

Che piagnendo mi dice che sua vera radice quaggiù non è intesa da que' che l'han compresa: anzi le par travolta e tra bugie ravvolta. Ond'ella se ne duole, e riparar si vuole forse col mio ingegno, bench'i' non ne sia degno, a voler ch'io ripeti filosofi e poeti.... Ond'io volto a Levante, Jacopo di Dante, incomincio mia boce col segno della croce, che mi conceda tale, ch'io faccia un Dottrinale.

Poi soggiungesti sorridendo: "Amico, "Quando mi porteranno al cimitero "Verrai tu pure, com'è l'uso antico, "A far dei versi sul mio drappo nero; "Ma ti ricorda degli accenti miei, "Ed agli astanti, quel , li ripeti.... "Se tu prima morissi, io li vorrei "Ripetere fra i mille sepolcreti.

Un profondo silenzio regnava in quella stanza, piena di tenebre; si udivano i due respiri, quello di Chérie calmo, eguale, lieve come quello di un fanciullo, quello di Paolo Herz più forte, un po' affannoso, talvolta. Ti do noia, così ella chiese dopo qualche tempo, sembrandole che Paolo avesse il petto oppresso. No, cara. Mi vuoi bene? , cara. Ripeti: Chérie, io ti adoro. Chérie, io ti adoro.

Tu ripeti, a proposito del povero Paolo, la solita fantasticheria generica che corre per le bocche di tutti quando la causa d'un suicidio non è stata rivelata dal suicida. Nel caso di lui non è una fantasticheria. Si tratta di un caso lampante d'incongruenza.

Deh! ripeti la canzone della spenta illusione. Clea Il passato evocherò! Le Fanciulle Canta, canta... Clea Canterò. «Sei nata nel giardino d’una fata «che fuga col suo fascino il dolore. «Al sol de’ suo’ begli occhi tu sei nata, «giglio gentile, giglio incantatore. «Sar

Alberto Mario continuò: «Tutto codesto, o Italia, ci facesti conoscere, dicono le genti straniere, e ci ripeti tuttodì, con mille bocche, e tutto codesto è gloria, grandezza, magnanimit

Ebbene, ripeti allora che Filippo non ti ha calunniata. Perchè, infine, io ho oltraggiato a torto quell'uomo e bisogna ch'egli mi uccida. È il cuore che ti ha spinta? è la solitudine? è la miseria? è la fame? Tutto codesto, balbettò Concettella.

FERDINANDO e MIRANDA. Ve l'auguriamo. Vieni come il baleno! A Ferdinando e Miranda. Grazie. Exeunt. O Ariele Vieni! Sono presente al tuo pensiero. Quale è il piacere tuo? Spirto, bisogna incontrar Calibano. O mio padrone, quando condussi Cerere, pensavo di parlartene, ma temetti allora d'irritarti, facendolo. Ripeti: dove lasciasti quei marrani? Dove ti dissi, o mio signore.