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Nei giorni in cui si udiva il cembalo di Guglielmo, ella che amava istintivamente la musica, si appoggiava contro l'uscio della sua camera e vi restava immobile, a bocca aperta, finchè i suoni cessavano. Per lei egli era come dotato di una sopranaturale potenza, sembrandole sovrumani i concenti che faceva uscire dal suo pianoforte.

Un profondo silenzio regnava in quella stanza, piena di tenebre; si udivano i due respiri, quello di Chérie calmo, eguale, lieve come quello di un fanciullo, quello di Paolo Herz più forte, un po' affannoso, talvolta. Ti do noia, così ella chiese dopo qualche tempo, sembrandole che Paolo avesse il petto oppresso. No, cara. Mi vuoi bene? , cara. Ripeti: Chérie, io ti adoro. Chérie, io ti adoro.

Poi, volendo fingere, o forse sembrandole che ciò potesse distrarla da' suoi neri pensieri, da' pensieri, che le erano in tal momento assai importuni, si alzò, andò ad aprire: e si gettò nelle braccia del principe. Incontanente, scostandosi da lui, volle guardarlo. Il principe sembrava più giovane che mai: aveva acquistato molto di floridezza nella sua assenza. Le parve più bello di prima.

In quel punto, il terribile spettacolo veduto da Emilia in una camera del castello le tornò alla memoria; guardando la signora Laurentini, si rammentò le ultime parole di lei, che la macchia d'un assassinio non poteva esser lavata da molti anni d'orazione e di penitenza, e si vide costretta di attribuirle a tutt'altra causa che al delirio: provò un orrore inesprimibile sembrandole di vedere un'omicida... ed infatti, tutta la condotta della Laurentini confermava questa supposizione; Emilia si perdè in un abisso di congetture, e non sapendo in qual modo chiarire simili dubbi, disse soltanto con parole tronche: «La vostra improvvisa partenza da Udolfo...» La monaca sospirò. «Tutte le voci che corronocontinuò Emilia... «la camera di ponente... quel velo di lutto... l'oggetto ch'esso cuopre, quando i misfatti son compiuti...» La monaca sclamò: «Come! ancora?» E cercando di sollevarsi, gli smarriti suoi sguardi parean discernere un oggetto. «Risorgere dalla tomba!

Marta rispose: addio e si strinse nelle spalle, sembrandole che la stanza diventasse fredda. Gli amici di Alberto Oriani non capivano perchè la sposina non fiorisse di quel rigoglio pieno ed espansivo che accompagna generalmente il passaggio dalla fanciulla alla donna. Eppure Marta era felice; lo diceva a tutti, lo scriveva alla madre, ne era ella stessa convintissima.

Parve che a tal vista assai si compiacesse, e subito, con un cenno imperioso, ingiunse alla fante di uscire; quasi intimorita quella non pensò due volte se avesse ad obbedirgli, e sembrandole d'altra parte ragionevolissimo il far ciò che voleva il marito della sua giovane signora, e di lasciarlo solo con lei, tosto si partì.

Come la buona donna aveala fregiata del nuovo presente, la riguardava quasi innamorata, e sembrandole più bella, con trasporto la stringeva e la baciava caramente.

Marta non voleva esprimere tutto quanto il suo pensiero, scrutando la fisionomia della serva, sembrandole al disopra di ogni sospetto; e tuttavia dubbiosa, per quell'eccesso di zelo che in ogni cosa dimostrano i novellini. E non hai mai pensato a prendere marito?