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Poi qualche cosa le sgorgò caldo e salato sulla guancia, e le sgocciolò in gola. Qualcuno era lei? si strozzava, soffocava... poi d'un tratto nella stanza c'era un dolore, un dolore stridente, lancinante, spaventevole. Una voce d'uomo diceva: Lasci stare, lasci stare. Non serve. Guardi qui. E ancora Valeria sentì che le voltavano il capo; e poco dopo un crepitìo, come se le tagliassero i capelli.

Cavato egli pure il pugnale che gli pendeva dal fianco, lo immerse tre volte nella gola dello sleale cavaliero. Gli occhi si ottenebrarono ad Ansaldo; tentò parlare, e gli sgorgò dalle labbra un fiotto di sangue; volle alzare la fronte, ma tosto ricadde, coi denti stretti e gli occhi sbarrati; era morto.

La notte era sopraggiunta, e nella camera si era fatto buio del tutto; il Fossano, sbalordito e confuso, stette pur molto ancora senza parlare, poi scuotendosi un poco, e sentendo il respiro un po' affannoso di Valenzia, pensò accostarsele, e così, come gli parve, la toccò leggermente colla mano.... A quell'atto, come balestra che scocca, rispose Valenzia con uno scoppio di pianto, che le sgorgò improvvisamente, poscia singhiozzi a furia che minacciavano affogarla, e che destavano una piet

Stavano tutti immobili ad ascoltare quel cuore; allora Valeria capì che non aveva parlato. Il cuore rimbombava e rullava. Era spaventoso. Valeria girava gli occhi atterriti implorando soccorso. Allora la suora disse al chirurgo: Oh provi, provi! L'aiuti, povera creatura! E ancora l'acqua sgorgò e scrosciò, e qualche cosa fu spinto, scricchiolante e stridente, sul pavimento di marmo.

E mi lasciai cascare, sbalordito, sur una seggiola, coprendomi il viso con le mani, sussultando, smaniando, con uno sgorgo di odio nel cuore contro la innocente creaturina che distruggeva in un istante il mio superbo sogno di tanti mesi, quasi ella avesse fatto ciò con malvagia intenzione, povera creaturina innocente! Mia madre e Bissi erano attorno a me costernati.

Il canto le sgorgò dal petto pieno di schianti e di lagrime. «Su fratelli, su compagne, su, venite in fitta schiera; sulla libera bandiera splende il sol dell'avvenir.» «Nelle pene, nell'insulto ci stringemmo a mutuo patto; la gran causa del riscatto niun di noi vorr

Fra lo splendore d'una eterna idea E le tenebre folte, il mar solcando Degli eventi, che intorno a me fremea, L'oltraggio fatto a noi dissi esecrando; E nella notte altrui trovai l'aurora; E risi e piansi anch'io; e lagrimando La strofa mi sgorgò calda e sonora; E ritrovai la fede e la speranza, Perché m'accorsi che si vive ancora!

Io non so per qual ordine di pensieri riuscii dove riuscii; non so che misterioso movimento d'affetti si sia prodotto nel mio cuore; non so che cosa abbia veduto, o traveduto, o sognato; so che tutto ad un tratto mi parve che si squarciasse un velo davanti alla mia mente, sentii dentro di me una infinita sicurezza di ciò che fino allora avevo piuttosto desiderato che creduto, il mio cuore si dilatò in un sentimento di gioia suprema, d'una dolcezza angelica, d'una speranza immensa; un'onda di lagrime ardenti mi sgorgò impetuosamente dagli occhi, e afferrando la mano amica che cercava la mia, gridai dal più profondo dell'anima: È vero!

In una circostanza, in cui medicavasi la ferita di Marzia, e si dovevano scoprirle le spalle, un ahi! dolentissimo sgorgò dalle fauci della contessa, la quale svenne, e per un pezzo si credette passata all'altra vita. Marzia ne fu disperata, e molto lottarono Lina e le signore che gentilmente l'assistevano, poichè a tutta forza essa voleva scendere da letto per soccorrere Virginia.

Cominciò per svestirsi, ma poi d'un tratto, si buttò sopra una poltrona, ch'era a' piedi del letto, piangendo come un ragazzo. Ma con quelle poche lacrime sgorgò dal suo cuore tutto quanto vi era di gentile e di nobile; con quelle poche lacrime si consumò tutto il suo dolore, tutto il suo amore... ed egli non sentì più altro per la duchessina che dispetto e disprezzo.