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Aggiornato: 11 maggio 2025
Questa vasta camera era a mala pena rischiarata da una lampada modesta, ritta sul comodino accanto ad un letto coperto da un padiglione di damasco rosso cupo, e quella lampada non faceva altro che illuminare il viso pallido e scarno di un vecchio, che usciva fuori dalla rimboccatura delle lenzuola.
Anima santa gemette, prostrandosi a terra, sfiorando colle labbra la bianca rimboccatura del lenzuolo rialzati e spera. I fiori novelli che tu coglierai saranno la prova che il Signore perdona. È perciò solo che si rinnova la terra.
E confesso che non potevo trattenermi dal ridere vedendo, come vidi spesso, un viso straordinariamente grave, il mazzetto, e la rimboccatura, sur una sola persona. Ritornato sulla sinistra del Tamigi, girai per le strade principali, colla mia brava pianta in mano senza aver bisogno di chieder nulla a nessuno.
Giuliano districò pianamente le proprie dita dalle dita di sua moglie, depose con delicata cura la mano di Milla sulla rimboccatura del lenzuolo, poi quasi furtivamente, in punta di piedi, uscì dalla stanza.
Allora tornò alla finestra, temperò la luce studiandone la direzione e di nuovo venne al capezzale e tirò la coperta di colore fin sopra la rimboccatura, perchè la bianchezza del lenzuolo non ferisse troppo vivamente l'organo indebolito... Era venuto il momento. Ernesta tremò e dovette reggersi al braccio di Agenore.
Quando andava in camera della mamma, le ravviava la rimboccatura del lenzuolo, le dava la cucchiaiata o accomodava le boccette delle medicine sul comodino. Ma ci voleva altro! Bisognava prendere una ragazzetta a servizio: non c'era rimedio. E questa nuova spesa dava una grande inquietudine al babbo, i cui guadagni erano appena sufficienti a mantener la moglie e la figliuola!
Quali signore possono andare in casa sua? Domanda, questa, a cui il berretto di cotone non rispondeva, e si voltava dall'altro lato, tirandosi la rimboccatura del lenzuolo fin sopra il becchetto. La cuffia intanto pensava, pensava.... che cosa pensava? forse, che il berretto di cotone non era la più bella cosa del mondo.
Il malato giaceva in una camera presso la portineria, nel letto sempre pronto ad accogliere chi si fosse fatto male, che non era cosa straordinaria, o chi fosse assalito da improvvisa sofferenza. Giaceva supino sui guanciali candidi, la testa bruna abbandonata, gli occhi semichiusi, il respiro affannoso; su la rimboccatura, le povere mani nere di polvere di carbone, stavano inerti.
Il tranquillo berretto di cotone si rizzava commosso dalla rimboccatura del letto matrimoniale, e chiedeva: Che cos'è quest'allegro rumore? Ah, capisco; si balla dall'avvocato Fenoglio. E un sospiro mal represso chiudeva la frase. E lì, una cuffia lavorata all'uncinetto si rizzava a sua volta, per soggiungere: Ma come fa l'avvocato Fenoglio a dar delle feste da ballo, egli che non è ammogliato?
L'ammalato sentì un profumo delicato, e una delizia nuova, ristoratrice lo involse tutto. Guardò la padrona, come per ringraziarla, poi fissò la tazza cogli occhi bramosi. Come si sente, signor Laner? Grazie.... ho fame. Il malato, lentamente, tirò fuori la mano scarna, di cera, l'alzò tremante.... ma subito la lasciò cadere sulla rimboccatura delle lenzuola. Buon segno, se ha fame!
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