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Essa vestiva un abito povero, povero, color ferro brunito, ma la sposa di provincia la si conosceva all'oro giallo della sua guarnizione, al cappellino col pettirosso schiacciato in un angolo, cinto da una gran veletta celeste, che svolazzava, stridendo e folleggiando sulla testa, sulle guancie, pallide, e sul collo, con vibrazioni serpentine.

Era però sul punto di troncare gl'indugi e premere il grilletto, quando gli ferì l'orecchio un mormorio vago, lontano. Forse era un'illusione dei sensi, una delle tante allucinazioni che precedono l'agonia. Forse era una nuova frana, forse era il romore dell'acqua che s'era aperta un'altra strada. Si mise in ascolto cercando di calmarsi, di raccoglier le poche forze che gli rimanevano, di raccapezzar le sue idee. E quel romore continuava, Roberto sapeva spiegarsi che fosse; pur non pareva strepito d'acqua che irrompe o di terra che si scoscende; era, per dir così, un romore fatto di romori diversi. Il povero sepolto vivo, che ormai non poteva più reggersi in piedi, si trascinò carponi dalla parte ond'esso veniva, e, appoggiato l'orecchio al suolo, stette immobile, trattenendo il respiro, comprimendo con una mano il cuore che minacciava di scoppiargli nel petto. In questa posizione, le onde sonore gli arrivavano più distinte, avvicinandosi e allontanandosi con alterna vicenda, facendo con le loro vibrazioni traballare il terreno. Non riusciva ancora ad afferrare bene quei suoni, non avrebbe ancora saputo dar loro un nome; aveva acquistato però la certezza che qualche cosa si moveva al di l

Averci anche un miccino di gioventù; la capisco, non dubiti, la capisco. Ho inteso il suo desiderio poc'anzi. Stavo per l'appunto ascoltando le vibrazioni dei nervi del dodicesimo paio, al loro uscire dal foro condiloideo anteriore del suo cranio. Ella deve sapere che quando si pensa si formano parole, quantunque alla muta. Gli è come a dire che si lasciano dormire i nervi laringei, non mettendo in moto che gl'ipoglossi. Provi a pensare qualcosa; non ha Lei la coscienza di avere parole formate, quasi segni visibili delle idee? E senza questi segni che sarebbero le idee? Potenza amorfa; impotenza; un quissimile del nulla. Eccole una scoperta con cui potr

Egli aveva meditato in quei giorni, e il terrore della solitudine, che non ha grida, ma risuona dentro l'anima in vibrazioni echeggianti, lo prendeva d'un tratto.... Egli soffriva la responsabilit

Lo spirito invaso da una ideale armonia si desta spontaneo ad un inno di gioia, che a molti è dato internamente sentire, al solo genio concesso l'esprimere; guai però se nell'ebbrezza dell'animo commosso s'affronta la convinzione che in niun petto un cuore è partecipe alle vibrazioni del nostro, che muto all'altrui mente è il nostro tripudio, e si esala e svanisce inconsiderato come una voce melodiosa nella solitudine! allora il senso d'un cupo isolamento ricade su di noi, ci tormenta, ci opprime, e non v'ha refrigerio allo spirito se non nell'incontrare la traccia d'un oggetto cui sia cara la nostra sorte, ed a cui tutto riferire quanto v'è di prezioso nella nostra esistenza.

Questo ritmo non è necessario che sia unico, ma a periodi assai lunghi, e naturalmente più accentuati, si intreccieranno periodi minori, di durata diversa, come nelle vibrazioni di una corda alla nota fondamentale si intrecciano le note armoniche minori. Tornando all'esempio della fatica muscolare, l'uomo che compie un lavoro, p. es. l'alpinista che sale una montagna, deve tratto tratto fermarsi a riposare per lasciar tempo di eliminarsi in parte ai veleni della fatica e per riacquistare così una parte del vigore perduto; ma di quei veleni ne resta però un residuo di volta in volta sempre maggiore, e l'organismo perde l'attitudine ad eliminarli, e vuole essere lasciato a un riposo assai più prolungato che ripristini interamente l'equilibrio. Così nel processo di distillazione atmosferica il lento diffondersi e accumularsi del vapore nell'aria dovr

Io seguivo il rapido movimento delle sue mani che sconvolgevano il grosso mucchio, affondando le dita tra il verde delle foglie, distrigando i gambi, rizzando ogni rosa per giudicare a qual mucchietto avrebbe dovuto destinarla; e mi pareva di scorgervi tremiti, e vibrazioni che non provenivano soltanto dalla gentile occupazione alla quale ella era intenta.

Per la persistenza della immagine nella retina, le cose in movimento si moltiplicano, si deformano, susseguendosi, come vibrazioni, nello spazio che percorrono. Così un cavallo in corsa non ha quattro gambe: ne ha venti e i loro movimenti sono triangolari. Tutto in arte è convenzione, e le verit

Non hai più nulla da fare, nel mondo; vattene via, nella fossa comune, ivi non sono creditori, appariscono più i divini e dannati occhi azzurri che furono la causa della tua morte. Lampeggiarono, gli azzurri occhi, a queste ultime parole. Julian Sorel li guardava e ne beveva il veleno di morte, Julian Sorel udiva la chiara e ferale voce e ne sentiva, al cuore, le mortali, le lugubri vibrazioni.

3 novembre. Ecco quello che io cercavo. Questo strumento monumentale, che si slancia a guglie come anelante all'alto, dalla voce piena, grandiosa, possente, fatta di milioni e milioni di vibrazioni sonore che si fondono in una; questo strumento sul quale mani invisibili si esercitano, traendone suoni che errano per la vastit