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Bisogna che noi torniamo qui, domani, fra due, fra tre giorni al più, per rimanere; ma soli. Tu vedi: qui non manca nulla; non è stato portato via nulla. Se tu volessi, potremmo anche rimanere stanotte qui.... Ma tu non vuoi! È vero che non vuoi? Con la voce, col gesto, con lo sguardo io cercavo di tentarla. Le mie ginocchia toccavano le sue ginocchia.

Vidi che la mia colpa non stava nel sentimento involontario ch'io provavo per Max, ma nelle piccole ipocrisie d'amicizia con cui lo alimentavo; in quella specie di compromesso col mio dovere, con cui cercavo di ricusare il suo amore, e di serbarlo vivo al tempo stesso; di mantenermi in dolci rapporti con lui, senza spezzare il mio vincolo con Gualfardo, che per una cara abitudine si era immedesimato colla mia esistenza; e da cui non avevo il coraggio di sciogliermi.

Potrei dire al priore, a tutti, a tutti voi, cominciò egli, che ognuno è libero di farsi avanti col serafino. Ma, ohimè, signori! Nel cuore del serafino è posto occupato. Ieri mattina, mentre io cercavo di guadagnar terreno, ho dovuto accorgermi della triste verit

Ella chiacchierava e coglieva fiori e li gettava nel grembiale della sua sorellina, dove li faceva posare anche a me, sgridandomi quando i gambi non erano abbastanza lunghi. Io cercavo pure di ricondurla all'argomento di prima. Le chiesi se oramai miss Yves stesse veramente bene.

Ma Michele non poteva aver sospetto di nulla, e l'amico non era uomo da affogare in un bicchier d'acqua. Egli però, correggendo il suo primo atto d'uomo colto sul fatto, si fece ad esclamare: To'! cercavo appunto di voi. O come? rispose Michele, fresco ancora della sua aspettazione e de' suoi paternostri. ; che volete? soggiunse il Bello.

Accusandomi di sbadataggine, le cercai con gli occhi per la stanza, su altri mobili; le rose erano sparite! Passato il rapido sbalordimento, io non potei più dubitare di averle poste nel vasetto e cercavo di spiegarmi quel fatto, sospettandolo una burla di un mio nipotino entrato zitto zitto nello studio mentre ero distratto dalla lettura.

Io cercavo di persuaderlo della mia completa guarigione, ma egli mi ascoltava con diffidenza implacabile, dimenando la testa in segno di dubbio, ed atteggiando le labbra ad uno spietato sorriso. Non desidero a nessuno d'aver per giudice negli affari d'amore un canonico.

Cercavo di te disse Michele al barone incontrandolo. Lo so, e so pure che cosa vuoi dirmi. Il capitano Arditi m'ha lasciato or ora, m'ha detto che gli è sembrato di vederti risentito per una sua freddura, e m'incaricò di dichiararti francamente ch'egli non aveva proprio nessuna intenzione di offenderti.

Cercavo di scordare, d'avvezzarmi a questa vita nuova. Macché! E a un bel momento ecco che principia a pungermi in petto qualcosa come una spina... Ma davvero, sa, un dolore, una fitta che lei non se lo può immaginare... Lo guardai più attentamente. L'abito della diagnosi da' caratteri fisici soffermava il mio sguardo sullo sciagurato.

»Un baleno e compresi tutta la premura del dottore, il suo sgomento. »Cercavo il bandolo di un segreto, ne scoprivo due, anzi tre... almeno mi parve. Il dottore teneva una mano di lei nelle proprie: ella accasciata, col viso basso, chino sulla spalla sinistra, tutto inzuppato di lagrime, una addolorata.... vergine prima del... dopo del... ecc., come dice il catechismo.