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Roberta crollò la testa a quell'argomento di prammatica: Emilia non ammetteva i romori se non quali indizio di fatti comuni e di persone vive. Avrai udito schioccar la frusta sulla strada, ella riprese sorridendo. A quest'ora ci son sempre dei carri che passano....

99 Il re Agramante volentier s'attenne al parer di Sobrin discreto e saggio; e Marfisa lasciò, che non le venne, patì ch'altri andasse a farle oltraggio, di farla pregare anco sostenne: e tolerò, Dio sa con che coraggio, per poter acchetar liti maggiori, e del suo campo tor tanti romori.

Don Guottibuossi avea pensato molto, e disse alfin: Fiordiligi abadessa potrebbe il tordo aver nel laccio còlto senza tanti romori e tanta pressa, se a scrivere un viglietto avesse tolto, con certa menzognetta dentro messa; cioè ch'ell'ha novelle del guascone da darle occulte ed in confessione, e che Marfisa nel convento aspetta secretamente e in somma gelosia.

80 Ma Ferraù, ma Serpentino arditi trasson le spade, e si cacciar tra loro, dal re Grandonio, da Isolier seguiti, da molt'altri signor del popul Moro. Questi erano i romori, i quali uditi ne l'altro padiglion fur da costoro, quivi per accordar venuti invano col Tartaro, Ruggiero e 'l Sericano.

Alcuni romori salivan dal paese: il grido di qualche rivendugliolo, lo schioccar delle fruste, il lamentio d'uno zufolo stonato; così fievoli tutti, vaganti nel grande spazio, che la lontananza pareva maggiore.

La Teresa Valdengo scese a Milano in un albergo ch'ella sapeva goder buona riputazione, La bella Venezia. Richiesta del nome, trasalì, e poichè, contro ogni sua abitudine, ella era entrata nella via delle finzioni scrisse sul libro, anzichè il proprio, il nome di una zia materna, vedova di un Francese, morta anni addietro senza lasciar discendenti, madame Gilbert. Si fece portar in camera una tazza di brodo ristretto con un rosso d'ovo e dicendosi lievemente indisposta non uscì in tutto il restante della giornata e si coricò prestissimo. Dormì forse un paio d'ore di un sonno agitato, e svegliatasi in sussulto credendo che fosse quasi il mattino accese il lume e con sgomento si accorse che non era ancor mezzanotte. Tentò di riaddormentarsi e fu vano; aperse un libro e non le venne fatto di leggere due righe di seguito. Rimase immobile, supina, con gli occhi sbarrati, con la mente fissa in un pensiero. Nell'andito, nelle stanze vicine si udivano suoni e bisbigli; stropiccio di piedi e fruscio di vesti; voci sommesse di forestieri discreti e voci tonanti di forestieri maleducati che senza riguardo dell'ora chiamavano dall'alto al basso della scala; usci che si aprivano e si chiudevano; campanelli elettrici che tintinnavano. O era finito allora qualche teatro, o era arrivata una corsa. Alla lunga i romori cessarono; solo ogni tanto il silenzio era rotto dallo strepito di un veicolo che traversava piazza San Fedele o dai rintocchi di un orologio. La Teresa contò successivamente l'una, le due, le tre. Oh la tristezza d'una notte insonne d'albergo ove l'orecchio non coglie un romore domestico l'occhio si riposa sopra un oggetto familiare; oh il senso di solitudine, d'abbandono, d'angoscia all'idea che tutto quanto ne circonda ci è estraneo e che noi siamo estranei a tutto; alla camera che ci accoglie, al letto su cui giacciamo, alla gente che divisa da una sottile parete, russa accanto a noi, e che è venuta oggi non si sa di dove e andr

Pilastrino, avendo cenato col vecchio, esce ebbro di casa: e, caduto di contra a la porta di Crisaulo, la famiglia sua esce fuori con arme dubbitando di romori. PILASTRINO ebbro, FILENO. PILASTRINO. Oh! oh! co! co! Sta', sta', ch'io vengo. Ohu! ! ! Listagiro, corri, ché la casa trema, ca...cade. Lascia, lascia 'l vecchio, ché affumma tutta. Oh! co! co! Ve' ch'io 'l dissi. Eccola in terra.

Emilia, seduta a fianco del letto, tenendo fra le sue una mano di Roberta, stava sempre attenta ai romori esterni, poichè nella camera era piombato un silenzio di malattia, che la riconduceva a dieci mesi prima, richiamando a galla i terrori, le stanchezze, le disperazioni di quei giorni.

Riprendemmo la via, con i ginnetti ch'eran più vivi e più giocondi. Al corso anelavano; e il morso tingean di calda bava, scalpitando. Ora la selva, innanzi a li occhi nostri, misteriosa e grave, ergeva i tronchi e i rami a 'l ciel maggiori; e, lunga componendo ala di chiostri, volgeasi in ampia nave, qual dòmo, o spaziava in alti fòri. Avea cupi romori.

32 credea il Guascon quel che dicea, non senza cagion; che ne l'esercito de' Mori openione e universal credenza, e publico parlar n'era di fuori. I molti segni di benivolenza stati tra lor facean questi romori; che tosto o buona o ria che la fama esce fuor d'una bocca, in infinito cresce.