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GERASTO. Gerasto de Guardati. GRANCHIO. Di Gabbati piú tosto. GERASTO. Anzi, che gabba altrui. GRANCHIO. Però non gabberai tu me, ché andrò tanto cercando che lo trovarò. Ma, di grazia, potrei entrare in casa vostra per vedergli? GERASTO. Potrai, se non azzoppi o acciechi prima. GRANCHIO. Entro dunque. GERASTO. Férmati, scòstati di .

E che queste cose siano state osservate in fino al tempo degli eroi, mi muovono a crederlo quei versi: Venner di Proca drento a l'ampio tetto, Di poco nato il figlio ivi trovaro Lasciato loro in preda, e 'l miser petto Votar di sangue, empiendo il ventre avaro. Gridando aiuto l'infelice astretto Tra crude man, l

GRANCHIO. Se l'ho lasciati nell'osteria or ora, si muovono se prima non gli porto la risposta! Come può esser questo? GERASTO. Come non può essere, se è stato? GRANCHIO. Non vi ho trovato dunque, perché non siete quello che vo cercando. Ma io tanto cercarò che lo trovarò. GERASTO. Anzi tu non devi esser quello che ha inviato Narticoforo a cercarmi. GRANCHIO. Voi come vi chiamate?

94 Vi fu legata pur quella matina, dove venìa per trangugiarla viva quel smisurato mostro, orca marina, che di aborrevole esca si nutriva. Dissi di sopra, come fu rapina di quei che la trovaro in su la riva dormire al vecchio incantatore a canto, ch'ivi l'avea tirata per incanto.

42 Or che quivi la vede, e sa ben ch'ella è stata sola la sua redentrice, di tanto gaudio ha pieno il cor, che appella fortunato ed unico felice. Scesero il monte, e dismontaro in quella valle, ove fu la donna vincitrice, e dove l'ippogrifo trovaro anco, ch'avea lo scudo, ma coperto, al fianco.

Ma io non so se lo trovarò svegliato. Pur credo che . Non può essere che di quanti sassi che gli ho tirati non gne nne abbi còlto qualcuno. I' vo' pichiare, insomma. Tic, tac. REPETITORE. Non so che me fare, se io interrogo a costui che cosa vole. RUFINO, Certo saranno adormiti. Tic, toc, tac. MALFATTO. Chi è abasso? RUFINO. Respondesti pur, quando non potesti fare altro.

Ben mi s'è dato testé tra' piei, che possi egli rompere il collo con quanti ne venne mai di Spagna! Che scusa trovarò ora? GIGLIO. Signora Pasquella! PASQUELLA. La cosa va bene. Io son giá fatta signora. GIGLIO. Vos me haveis burlado y mi tolleste mio rosario e non fazieste lo que me teniades promettido. PASQUELLA. Zi! zi! zi! Sta' queto, sta' queto. GIGLIO. Por que? es ninguno á qui que nos oda?

Mi son lasciato burlare, offendere e tradire da chi non è buono offendere e tradire una formica. Queste mie braccia e queste mani mi siano tagliate se non me ne vendicherò! se dovessi morire lo aspettarò, il trovarò, il castigherò a mio modo! Ma ecco che se ne vien il furfante di modo se non avesse fatto nulla. VIGNAROLO. La fortuna mi è stata tutto oggi contraria.

36 Il duca Astolfo e la compagnia bella, che ragionando insieme si trovaro, in un momento armati furo e in sella, e verso il maggior grido in fretta andaro, di qua di l

70 Nel volersi levar con quella fretta che lo spronar de' fianchi insta e richiede, l'asse del ponticel lor fu stretta, che non trovaro ove fermare il piede; che una sorte uguale ambi li getta ne l'acqua; e gran rimbombo al ciel ne riede, simile a quel ch'uscì del nostro fiume, quando ci cadde il mal rettor del lume.