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Quell'atteggiamento riusciva mirabilmente a disegnare i contorni di una persona svelta e pienotta ad un tempo, mettendo anche in mostra la bellezza delle mani, le cui dita affusolate parevano dire ai riguardanti: non sappiamo che sia fatica; non ci siamo mai punzecchiate coll'ago, indurite collo strofinaccio di cucina; per contro, morbide, tiepide e candide come siamo, ci è dimestica l'arte delle carezze, in cui sar

Nino ballava sempre con Serafina; quando gli toccava di star nel mezzo con gli occhi bendati, correva brancolando verso di Serafina, se sentiva il riso che la furbetta soffocava apposta nel fazzoletto di batista, o il fruscìo particolare delle sue sottane; si fermava più del dovere curvo davanti la fanciulla, quando passava l'anello; e le parlava dolcemente, guardandola negli occhi, agitato nel sentire le sue mani tra quelle tiepide di lei abbandonate nel grembo.

Finchè Fausta era restata a letto, ed io avevo avuto la distrazione della compagnia di Bissi, l'irritazione che mi sconvolgeva l'animo per la delusione sofferta aveva trovato facili momentanee diversioni. Rimanevo però sotto il tormento durante la insonnia in quelle tiepide notti di maggio che spesso passavo alla finestra, fumando, con qualcosa somigliante a un chiodo calcato da crudelissima mano in mezzo alla fronte, e che a poco a poco mi produceva tale stordimento da farmi guardare, senza distinguer nulla, le case, la campagna, i monti lontani, annegati nella diffusa luce lunare, e smarrire in torbide regioni dove la facolt

Ma per tenere linguaggio fatto bisogna avere una fede, ed essi non hanno che opinioni mutabili, tiepide, incerte; bisogna credere nelle forze che sono in Italia, ed essi si credono deboli e s'affaccendano a dirlo agli stessi loro soldati: bisogna credere nella potenza del Diritto, ed essi non credono che nel raggiro, negli artificî della diplomazia; bisogna avere la scienza, l'intuizione che crea l'avvenire, ed essi non giurano se non nella scienza delle epoche morte; bisogna intendersi colle Nazioni vogliose di sorgere, ed essi cospiravano con Ottone e cospirano con Michele; bisogna osare, ed hanno paura; bisogna amare ed essere amati, ed essi non sono amati e non amano; bisogna fare una cosa sola del Governo e del Popolo, ed essi hanno creato e mantengono un dualismo sistematico fra l'uno e l'altro; bisogna desiderare, evocare, occorrendo, una iniziativa dalle viscere del Paese e giovarsene come di punto d'appoggio alla leva, ed essi, incapaci d'azione propria, aborrono, per timore del futuro, da ogni iniziativa popolare, aborrono dalla possibilit

Come sono belli; io vi amo e vi saluto. Vi amo perchè dai vostri calici spira una dolcezza triste e solitaria; v'amo perchè la bruna fanciulla poetica pure vi ama; v'amo infine perchè siete i fiori, i figli della primavera. *Dei piaceri nell'estate.* Le tiepide aurette primaverili più non scuotono mollemente la nera treccia di capelli.

72 Or cominciando i trepidi ruscelli a sciorre il freddo giaccio in tiepide onde, e i prati di nuove erbe, e gli arbuscelli a rivestirsi di tenera fronde; ragunò il re Agramante tutti quelli che seguian le fortune sue seconde, per farsi rassegnar l'armata torma; indi alle cose sue dar miglior forma.

Napoli è il pandemonio D'ogni stranezza umana; Vi si respira il soffio Dell'epoca pagana; Come al tempo dei Cesari Rimaser le taverne; Serban l'antica foggia L'anfore e le lucerne. Il popolo s'inebria Di leggende e di canti; Ama le notti tiepide, I tramonti smaglianti, L'albe serene, il glauco Color della marina, Ciò che fa chiasso e luccica, Il lotto e Mergellina.

A un tratto si fermò accecato: aveva sentito un rapido e leggiero fruscio di sottane, e, in un lampo, due manine tiepide su' suoi occhi. Lia, disse Mario commosso; poi prese le manine della fanciulla, le staccò dolcemente, e si voltò tenendole sempre tra le sue. Scoppiò un riso infantile. Cattivo! m'avete riconosciuta subito, esclamò la fanciulla, e fece il broncio.

Lungo il sentiere de' pioppi bianchi e de le tamerici, maga possente contro i maleficj, guida voi foste a 'l debil cavaliere. Ilare, accanto a voi, senza temere, io respirava l'aure innovatrici: mi battean ratte ne le cicatrici l'onde de 'l sangue tiepide e leggere.

È Diana: così dorme da secoli. Ma pur, quando a le tiepide lunazïoni estive i boschi odorano, si sveglia ella; ed il lucido corpo piegando in arco alzasi. Tremano l'acque raggiate; e, attoniti in conspetto di tal forma, su' margini non han li alberi fremito. Alzasi lenta; e cresce come nuvola, come su da la tenebra crescea per l'arti de la maga tessala, porgendo la man nivea.