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Il duca di Francavilla fece una risatina melensa, indi si morse le labbra e tornò a sfogliare il suo albo. Fu una gran confusione, un pandemonio, nel salotto della sottoprefettura di Castelnuovo Bedonia. E in verit

Essi trascinavano un'immensa caldaia, nella quale si erano riuniti a sghimbescio i residui del pranzo di centosettanta monaci, formando così un pappalecco senza nome nel pandemonio culinario, di un colore indeterminato, di una forma indecisa e di un gusto cui la fame sola poteva far trovare tollerabile.

Scoppiò un giorno, nel pandemonio della terza classe, una delle solite risse: per gelosia d’una donna, fra due piccoli siciliani vulcanici. Balenarono i coltellacci: gi

Napoli è il pandemonio D'ogni stranezza umana; Vi si respira il soffio Dell'epoca pagana; Come al tempo dei Cesari Rimaser le taverne; Serban l'antica foggia L'anfore e le lucerne. Il popolo s'inebria Di leggende e di canti; Ama le notti tiepide, I tramonti smaglianti, L'albe serene, il glauco Color della marina, Ciò che fa chiasso e luccica, Il lotto e Mergellina.

Quando ecco che uno dei nostri per compire il mazzo leva di sul tavolino il tappeto e lo butta sul lume.* quindi buio pesto, buio come in cantina: ed i nostri si misero ad abballottare donne e guardie mobili: e fu un'urtarsi, uno spingere un'inciampare, un ruzzolarsi per terra; strida, bestemmie, risate, un vero pandemonio.

L’editto del Cusani suscitò un pandemonio. Ecclesiastici insigni furon chiamati a dare il loro avviso. Un parere teologico diede P. Benedetto Piazza; uno canonico, P. Francesco Burgio: un altro, mezzo teologo, mezzo canonico, il molto Reverendo P. Giuseppe Gravina: tre scrittori di primo ordine. L’Arcivescovo con tutta la sua autorit

Presso il Carro in movimento era un pandemonio: facchini che non lasciavano un minuto di vuotare buglioli d’acqua sugli affusti delle ruote in pericolo di prender fuoco per l’intenso attrito; giovinastri schiamazzanti alle manovre d’innaffiamento ond’essi rimanevano bagnati fradici; alabardieri che con le culatte dei loro scopettoni scacciavano la ragazzaglia audace e molesta; musicanti che sonavano e perdifiato; fiori pioventi dai balconi, dalle finestre, dai tetti, e battimani scroscianti ed evviva prolungate fino ad assordare.

Un granellino di ragione Bismarck lo trovò anche nel pandemonio della Comune di Parigi. Negli eccessi della recente rivoluzione parigina riconosciamo in parte il fanatismo della furia partigiana latina, ed anche un po' della grandiosit

Tutte le camerate furono in piedi. In ciascuna nacque un pandemonio indescrivibile. Le «asse dei pancacci» mi diceva uno di loro incominciarono a volare da una parte e dall'altra. Si urlava, si sgolavano ingiurie e si imprecava contro la giustizia. I reclusi aggiunsero al casaldiavolo il rifiuto della minestra. Nessuno di loro aveva voluto sporgere la gamella. Datela ai maiali! datela!

Valeria accresceva la confusione chiamando «si» il B, e «mi» l'E, e il G «sol». Era un pandemonio. Nancy divenne irosa e diffidente. In ogni parola che le si rivolgeva le pareva di fiutare una nuova trappola per introdurre in lei delle nozioni musicali. Non si fidava più di nessuno; e non voleva più parlare che col nonno o con Jim Brown.