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Ma io non conosco alcuno di quei secreti di Stato di cui voi vi fate un talismano onnipotente. Allora, sbarazzate la mia via della vostra persona. Che m'ho io a fare di voi? Servir di origliere alla volutt

Nel lasciar scegliere i gioielli al De Carlo, ella non avea badato ch'esso sceglieva appunto antichissimi gioielli, che avevano appartenuto alla madre del principe, ed egli li teneva in casa come un talismano. Se il principe glieli avesse richiesti? Enrica continuava a sorridere, di tanto in tanto, a rivolgere alle persone che le stavano attorno argute domande.

E ancora una volta mi sentivo rassicurato, come se l'affetto di quel vecchio fosse per me un altro buon talismano contro la sorte. Ancora una volta, dopo la caduta del giorno innanzi, la mia anima si risollevava incitata dalla grande letizia ch'era nell'aria, che splendeva in tutti gli occhi, che emanava da tutte le cose. La Badiola in quella mattina pareva la meta di un pellegrinaggio.

E se i brevi e rapidi cenni, che le proporzioni della presente edizione ci consentono, son troppo inferiori al soggetto e non danno che una pallida idea dell'azione indefessa, magnanima del grande Italiano, nella cui formula Dio e il Popolo è la fede dell'avvenire, nondimeno crediamo che possano bastare per mostrare ai lettori come quella fede si esplicò nel suo pensiero; come il Dio ch'egli portava in petto, talismano contro ogni debolezza, ogni vigliaccheria, nulla avesse di comune cogli Dei invocati a giustificazione d'ogni nequizia, d'ogni reazione. Come quel Dio inspirò e sollevò in alto colui che con lo sguardo fisso nel progresso dell'umanit

Non rida; soggiunse gravemente il Priore; il talismano perderebbe tosto ogni efficacia. L'ho avuto in dono da un savio im

All'atto, il vecchio aggiunse i seguenti nomi: «Virginia e Silvia!» «Silviaesclamò la contessa ed i suoi occhi vitrei fissaronsi sul prezioso gioiello, come se stato fosse un talismano, e la bella testa rovesciossi sul cuscino, qual fiore che al soffio ardente del vento del deserto, si piega sullo stelo, per non più raddrizzarsi. Eppure l'ora finale della bella tradita non era ancora suonata.

Il giorno dopo Leonardo si presentò al letto di Faustino con una ciocca di capegli biondi soavemente profumata e ravvolta in finissima carta. L'anima e le forze vitali del giovane si distribuirono nelle mani, negli occhi e nelle labbra di lui, che tenevano, guardavano e baciavano quel tesoro. Povero ingannato! Povero trastullo dei malvagi anche sul limitare della fossa! Ma di quest'ultimo inganno poco importa; egli non sentivasi per ciò meno felice. Egli credeva di possedere e baciare i capegli di Luigia, e tanto bastava a procurargli una gioja immensa. Il fatto sta che quei capegli appartenevano ad una delle giovani svergognate che avevano contribuito alla sua rovina. Questa baratteria, questo burlarsi dei sentimenti di un moribondo era cosa degna del tristo e fraudolento Leonardo. Se non altro Faustino aveva un talismano che serviva a mantenerlo nella gemina speranza della sua guarigione e delle sue nozze con Luigia. Eppure al misero non restavano che pochi giorni di vita. I soccorsi dell'arte non potevano più nulla per lui; i medici avevano gi

Non auguriamo questa sventura alla fanciulla dei Guerri. A lei, quando meno lo aspettava, il principe del talismano era apparso. Aveva corona di conte, e si chiamava Gino Malatesti. Inoltre, era proscritto, per grande amore della sua terra, l'Italia, per quella Italia che ella aveva imparato ad amare nelle rime di tutti i poeti della patria; così degli antichi, che le avevano lasciati leggere in iscuola (Dante, ad esempio), come dei più recenti, che aveva trovati, gelosamente custoditi, nella piccola libreria di suo padre e di suo fratello Aminta. Proscritto! Quel nome era allora un titolo di nobilt

La folla impavida, forte forse del talismano che portava, andò incontro ai soldati sempre con lo stesso grido: abbasso le tasse,...... Il sottotenente tenta invano di calmare i dimostranti i quali per l'avanzarsi di quelli che stavan dietro minacciavano di rompere il cordone della truppa. E quando tutto volgeva pel bene, una fucilata sinistramente risuonò.

Era passato per la mente della fanciulla che il giovane montanaro dei sogni fosse il cugino Ruggero? e no; anzi diciamo meglio: ne , ne no. Poteva esser egli, come poteva esser un altro. Quando la fanciulla sognava, nessuna immagine spiccata si offriva agli occhi della sua fantasia. Il montanaro discepolo non aveva dunque un tipo, un viso conosciuto, o altrimenti foggiato su notizie domestiche. Anche il principe del talismano, il principe liberatore, faceva capolino qualche volta, ed anch'egli era un'immagine confusa, non era biondo, bruno. Era il principe, era l'invocato, il consolatore che si aspetta, pensando a lui tra un punto e l'altro dell'ago frettoloso. Vediamo; dice tra la fanciulla; giunger