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Il lago diventava uno specchio magico, che d'ora in ora mutava, a seconda dell'aria e del sole; una conca bianca, azzurra, aurea, opalescente, quando tutta corsa da brividi leggeri e quando immobile come metallo. Tornavano tenendosi per mano. Si baciavano sul limitare del bosco e si lasciavano per rientrare ciascuno nella propria villa.

Una testa si abbassò, si incontrò coll'altra, e per non so quanti minuti secondi, quattro labbra si strinsero, si fusero in un labbro solo, in un singhiozzo supremo. Emma alzò gli occhi e guardò attonita, curiosa, con una prurigine nuova, con un fremito della persona, quei due che si baciavano a quel modo. Non potè neppur pronunziare la parola addio....

Mentre le donne e le damigelle si baciavano allegramente, il precettore mi trasse in disparte e mi disse: «vedete come accorrono, quelle brave ragazze, al richiamo di un gallo...! Ciò mi è di buon augurio. Gal-di-fuoco, malgrado le sue vesti di tulle leggerissime e trasparentissime, sudava dalla commozione.

S'univano due o tre volte al giorno nel chioschetto, si baciavano a ogni passo sotto gli alberi del giardino, o coltivando i fiori. Il timore di potere esser veduti accresceva a mille doppi la volutt

Si baciavano per mordersi, si tiravano dietro i guanciali, le vesti, tutto quanto capitava loro fra le mani; poi ad un tratto spensero i lumi, ebbero paura, chiamarono in aiuto la Nena e la Luigia, e non si calmarono finchè non furono tanto stanche di ridere, di gridare, di correre, da non poterne più!... L'indomani Maria si alzò prestissimo; non aveva potuto chiuder occhio in tutta la notte.

E so che, s'io non vi dicessi di che, donne mie, voi nol sapreste. A voi lo vo' dire; e non a questi uominacci che se ne farebben le belle risa. Que' due vecchi pecoroni dicevan pur che quel giovinetto era donna; e rinserroronlo in camera con Isabella mia padrona; e a me dieder la chiave. Io vòlsi entrar dentro e veder quel che facevano: e trovai che s'abbraciavano e si baciavano insieme.

E questo fabbro calabrese, che li armò tutti di uno spuntone micidiale, entrò nella testa dei galeotti come un dio. Non c'era più che lui. Lo si venerava e coloro che potevano gli baciavano la mano con la quale aveva fabbricato gli strumenti da sventrarsi l'un l'altro. Avvenne poi lo scontro?

E mentre i due giovani prendevano un dopo l'altro la mano del povero Savarella che lasciava fare, e la baciavano, il bandito cacciò fuori tanto di lingua. Dietro l'uscio Santo e Pasquale si consultarono.

Le tre ragazze guardavano i nuovi arrivati, poi bisbigliavano tra loro e soffocavano le risate nel fazzoletto, scotendo le esili spalle e le teste inanellate. La sera apparvero tutte e tre in seriche vesti color di rosa, strette nella vita, e molto scollate, perfino la minore che non mostrava più di quattordici anni. Portarono a tavola tre orsacchiotti di pelo giallo, che baciavano ogni tanto, chiamandoli «Darling Teddy-bearsErano rumorose e irrequiete e volgari, e attiravano l'attenzione di tutti. Ma la loro bellezza era indescrivibile. Le due maggiori portavano i capelli in una massa di riccioli rosso-dorati raccolti sulla sommit

Sedevano, allacciavano le mani, ovvero consertavano le braccia, si guardavano seriamente, scoppiavano in un folle scroscio di risa, o si baciavano. Tutto cominciava e finiva per codesto. La natura sembrava non occuparsi che di queste due felici creature.