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Il professore di Ariberti non era in casa. Stavo quasi per dire in iscuola. Lo studente abbandonato n'ebbe una stretta al cuore, e chiuse forte le labbra per non iscoppiare, mentre la donna di servizio gli stava dicendo che la signora Szeleny era uscita per far qualche compera, e che sarebbe tornata quanto prima. Aspetterò; diss'egli, rabbonendosi un pochino a quelle ultime parole della fantesca.

I mediocri, e spesso anche i bisognosi, ci aggiungono la cura delle ripetizioni a casa, conseguenza e cagione a sua volta delle distrazioni in iscuola.

Onde in questo pensiero fece due versi, i quali la mattina vegnente in iscuola davanti ai suoi scolari, dicendo la visione, e mostrando la mano forata ed arsa spose, e disse: Linquo coax ranis, ora corvis, vanaque vanis Ad loicam pergo quae mortis non timet ergo.

¹⁷⁵ Cfr. i nostri Canti pop. sic., ediz., v. II, n. 749. Il monastero dei Sett’Angeli, convertito un secolo dopo in iscuola del Comune, dove taccheggiava una ignorantissima femina, onoravasi di suora Naselli dei Principi di questo nome; le Stimmate di suora Barletta dei Principi di S. Giuseppe; le Vergini, di suora Maria-Fede dei Marchesi di Villabianca, nostra vecchia conoscenza.

«Mi pareva d'essere rimasto lungamente in quella camera squallida, quando udii distintamente dei passi che s'avvicinavano rapidissimi, e la voce di Turiddu che gridava: « Lo so di certo. Me l'ha spiegato Claude Bernard. Se fossi stato in iscuola avrei impedito la circolazione del veleno nel sangue. Ma anche ora siamo in tempo a salvarlo; non è passato un quarto di ora...

Non auguriamo questa sventura alla fanciulla dei Guerri. A lei, quando meno lo aspettava, il principe del talismano era apparso. Aveva corona di conte, e si chiamava Gino Malatesti. Inoltre, era proscritto, per grande amore della sua terra, l'Italia, per quella Italia che ella aveva imparato ad amare nelle rime di tutti i poeti della patria; così degli antichi, che le avevano lasciati leggere in iscuola (Dante, ad esempio), come dei più recenti, che aveva trovati, gelosamente custoditi, nella piccola libreria di suo padre e di suo fratello Aminta. Proscritto! Quel nome era allora un titolo di nobilt

«Un giorno lo vedemmo venire in iscuola con un'aria più sibillina e tronfia del solito.

Col progredire delle pagine cresce la complicazione delle idee, fino a condurre il fanciullo a descrivere ciò ch'ei fa in casa, ciò che fa in iscuola, come ei si comporta co' suoi parenti, come col maestro, come co' superiori, cogli uguali, co' dipendenti: dal che si trae occasione d'istillargli la conoscenza e, per quanto il comporta la tenera mente sua, anche il sentimento della convenienza de' propri doveri.

, , vedrai.... Oh me lo ricordo bene ch'eri il primo della tua classe. Questo vuol dir molto!.... Si è portenti in iscuola e asini fuori.... e viceversa.... Eh, caro Selmi, la voglia di far bene la ho, ma volere non è sempre potere.... E sa Iddio se riuscirò anche negli uffici che mi destini, e che, tra parentesi, ignoro ancora quali siano precisamente.