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19 o per dir meglio, esser colei che crede che goda del suo amor, colei che tanto ha in odio e in ira, che morir si vede, se sopra lei non vendica il suo pianto. Volta il cavallo, e con gran furia riede, non per desir di porla in terra, quanto di passarle con l'asta in mezzo il petto, e libera restar d'ogni suspetto.

Noi ve ringraziamo: e certamente ch'un po' di suspetto è quello che mi tiene cosí ambiguo del venire; perciò che non è molto che simo stati assaltati qui nella strada da un certo maestro Antonio. RUFINO. Venite, non dubitate; ch'io vi prometto de farvi far domatina la pace per ogni modo con esso lui. PRUDENZIO. Io verrò, adunque. O sustituto nostro! REPETITORE. Che ve piace?

ERASTO. Farò come ti ho detto, ancorché ci vada il rischio di perdervi la sua grazia. DULONE. Fratanto farò la spia se Cintio venisse fuori, e mentre voi vi trastullerete con lei, s'egli si trastullerá con Lidia vostra sorella. ERASTO. Questo tuo suspetto è vano. Accostiamoci alla casa. Ma non so chi vien per qua: sará certo il capitano.

Giá m'hai chiarito di quanto ne stava suspetto. BALIA. Che gran cosa che m'abbiate visto parlar con un giovane? ORGIO. Che parlavi di cose di stato, di astrologia o di filosofia? BALIA. Non si può dunque parlar d'altre cose? ORGIO. Le baliaccie, che han figliane da marito, parlando con i giovani, non puon dar buon odor di loro.

Me gli attaccherei con le mie braccia al collo con nodi e groppi cosí tenaci, che non timor di Mangone o suspetto di vita o di qual si voglia strano accidente me lo farebbono lasciar mai; accioché, bisognando morire, morissi nelle sue braccia, e gli consegnerei il suo deposito. PIRINO. Farò che or ora voi lo vedrete. MELITEA. O Dio, che intendo!

DON FLAMINIO. Io non mi dispero della vittoria. PANIMBOLO. Andiamo al fratello, acciò non prenda suspetto di noi e gli ordini presi non si disordenino. DON FLAMINIO. Andiamo. EUFRANONE solo.

LAMPRIDIO. Per dirti la veritá, non avendomi detto la cagione m'hai posto l'animo non so come in suspetto. GIULIO. Vuoi tu attristarti del male prima che sia? LAMPRIDIO. Par che l'animo se l'indovini. GIULIO. Forse è per ritornarne a Salerno di corto e vorrá ella istessa darti la nuova della sua venuta e risparmiarti questa fatica.

Poi li vestiremo da turchi e li faremo sbarcar in casa di Sennia con dire che sia suo figlio e marito.... TRASILOGO. Questo a che effetto? SQUADRA.... Voi sapete che un che ha rubbato o fatto qualche mal'opra sta sempre in suspetto, e d'ogni cosa che si ragiona pensa che si dica di lui e pargli d'ora in ora vedersi il boia sopra le spalle....

Caminate, fratello. LAMPRIDIO. Andatemi innanzi, sorella. OLIMPIA. Io vo, fratello carissimo. LAMPRIDIO. Vi seguo, sorella. O dolcissima conversazione! MASTICA solo. MASTICA. Non dubitate, fratelli e sorelle: giá da ora cominciate a far entrare in suspetto Sennia dell'amor vostro.

Goditi, madre, la tua figliuola nuovamente acquistata, e lascia che il tuo figlio vada tapinando per il mondo, senza suspetto che tratti piú mai con la sorella. CONSTANZA. O che disgrazia è la mia! pensava dar allegrezza alla mia casa, e sono stata istrumento e ministra di crudel ufficio.