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Carlo d'impetuosa indole dotato, come la più parte dei Francesi appaiono, non si può più contenere, e direttamente richiede: «Che partene, timoniere, è egli questo un bel tempo?» «E stimi tu che sia per durare?» «Chi manda la procella? chi il sereno? Può la creatura conoscere i segreti di lassù?» E alzò il dito.

Clelia rispose il giorno successivo: "Il generale mi ha parlato di voi; stima l'indole vostra, quasi direi che vi ama. Ciò mi ha fatto piacere. Gli ho mostrato la vostra lettera, ed ha sorriso. Raimondo non attese un minuto, e replicò: "Che il generale mi stimi, e mi ami, e sorrida delle mie lettere, è cosa lusinghiera.

CLEMENZIA. Io vo' saper perché tu vi vai e perché sei uscita del monistero. Oh! Se tuo padre il sapesse, non t'uccidarebbe, povara te? LELIA. Mi cavarebbe d'affanni. Tu credi forse ch'io stimi la vita un gran che? CLEMENZIA. Perché vai cosí? Dimmelo.

Ch'io trovi un pretesto per rimanere accanto a te? Bambino! ella disse. Mi stimi così poco da presumere ch'io ti consiglierei una vilt

Tutt'a un tratto il rasoio del colonnello Henry recide i primi lacci della mostruosa matassa... e l'Accusatore sparisce dietro le sinistre figure dei falsari venute inattesamente in pienissima luce. Voglio sperare che Emilio Zola non stimi questa sua grande vittoria, questa sua sublime ora di trionfo superiore o uguale alle vittorie e ai trionfi da lui ottenuti nel campo dell'arte.

Ma stimi che s'alcun formoso la chieda in copula matrimoniale, per amor tuo voglia giacer frigida nel lecto? LAMPRIDIO. Protodidascalo, non far questa ingiuria al bello animo suo, ch'io nol comporterò.

Perchè io sono una donna, e le donne, tu non le ami, le stimi soltanto per quel poco che valgono; stare in casa, filare, tessere e distribuire il còmpito alle fantesche. Io? E dici che bisogna tenerle a freno, rintuzzarne l'orgoglio.... Io? E le chiami superbamente: questo sesso arrogante.... questo indomito animale.... Io, Fulvia? Ma io non ho detto ciò? Fundanio t'ha udito.

Il giovane artista pronunciò queste parole con accento solenne. La principessa lo ascoltò anelando, di pallida ch'era si fece vermiglia nel volto, e quando egli si tacque proruppe: Curzio! Tu mi stimi così poco! Tu mi credi capace di un sentimento basso e umiliante! Ma dunque tu non hai indovinato; il tuo cuore è rimasto muto alla voce della natura!

PANURGO. A casa, senza far altro, accioché quando stimi che cerchi le cose, mi trovi a casa. ESSANDRO. Burli? di grazia, vola. PANURGO. Dammi l'ale, che volarò. Non dubitate, sarò io colá prima che voi. Ma prima vedrò se potrò trovar Alessio per le vesti. ESSANDRO. Io fra tanto farò il segno, poiché non è in fenestra. Fis, fis. La sento venire.

TEODOSIO. Andiamo, figlio, che difesa possiamo far noi quasi nudi e disarmati? EUGENIO. Come posso patir questo torto, o padre? TEODOSIO. Ove è forza, è bisogno che ceda la ragione: ci perderemo la vita. EUGENIO. Quasi ch'io stimi vita dove si tratta d'onore. Su, andate per li fatti vostri. EUGENIO. Questi sono i fatti nostri, cercar i parenti e la casa nostra.