United States or Northern Mariana Islands ? Vote for the TOP Country of the Week !


La seta più ribelle di mastro Spaghi in mano Si mutava in un filo così forte e sottile, Qual non l'avria mutato la mano più gentile D'una donna ai ricami espertissima. Quando Saliva sopra il palco era proprio ammirando!

Mastro Spaghi, seduto vicino alla lucerna, Somigliava alla statua dell'attenzione eterna. Il morente lucignolo, mobile e vaporoso, Fissava sul suo cranio un punto luminoso.

Mastro Spaghi annasava le odorose zaffate Come un fanciul che sogna le libere giornate Nella scuola rinchiuso, e il cui sguardo si perde Alle cime dei pioppi che si pingon di verde, E al cielo azzurro, mentre il professor di greco Gli spiega la grammatica. Non la più debol eco Il silenzio turbava.

Mastro Spaghi era il boia della citt

Fra tutti i pari suoi Mastro Spaghi emergeva nell'arte del capestro. La gran pratica è vero l'avea reso il più destro In tal ramo di scienza; ma il suo merito c'era. Fabbricava lacciuoli in siffatta maniera Che gli altri d'imitarlo avean tentato invano!

" Il secondo! Il secondo!" Io risposi con gioia! Egli stringea le labbra e aveva chiuso gli occhi, Chè il duolo ama le tenebre. Le mani sui ginocchi Tremavano, ed il mento sul petto si appoggiava. "Me due volte vigliacco!" mastro Spaghi pensava. "Potevo una sol volta. esserlo!... Avrei dovuto "Tenermi la mia sposa e scordar l'accaduto! "L'oltraggio era comune a mille! Sarei stato "Felice!

"Per Dio! Strozzai tanti uomini ed ho i sonni tranquilli!" La lampada schizzava bagliori incerti e vaghi Sovra il meditabondo cranio di mastro Spaghi, Il lacciuol, colle mani inerti, sui ginocchi Del boia era caduto. Ei tenea fisi gli occhi Sul laccio e sulle mani... Ma il suo pensier dovea Essere ben lontano. Il vegliardo dicea A fior di labbra: "Rita!... Vent'anni son trascorsi!

"Chi sei?" chiede il carnefice, Ella cade ai ginocchi Di mastro Spaghi e dice piangendo e alzando gli occhi: "Tutto quest'oro è tuo; questo è quanto possiedo... Guarda!" L'altro rispose balbettando: "Lo vedo!" Ma sulla giovinetta il suo sguardo cadea, E la sua mano secca a un altr'oro correa!

S'erano i borghigiani Coricati assai presto, per poter l'indomani Svegliarsi di buon'ora, e gustar per intero La festa della forca. Dormiva il prigioniero? Io l'ignoro. Chi veglia è mastro Spaghi. E questi Faceva a bassa voce dei monologhi mesti: "Questo è quel dei dugento che in vent'anni suonati "Spaccierò sulla forca. I primi che ho spacciati "Mi costarono lagrime di compassione!

All'oro dei capelli, che le scendean qual velo Sulla fronte; e che gli occhi, d'un azzurro di cielo, Coprivan quasi. "Dimmi, dimmi dunque il tuo nome?" Soggiunse mastro Spaghi, ravviando le chiome Alla bella fanciulla. "Dimmi dunque, chi sei?" "Son orfana. Bambina padre e madre perdei. "Eppure per molt'anni sono stata felice! "Son bella; ho il sangue ardente; faccio la meretrice.