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Poscia che l'accoglienze oneste e liete furo iterate tre e quattro volte, Sordel si trasse, e disse: <<Voi, chi siete?>>. <<Anzi che a questo monte fosser volte l'anime degne di salire a Dio, fur l'ossa mie per Ottavian sepolte. Io son Virgilio; e per null'altro rio lo ciel perdei che per non aver fe'>>. Cosi` rispuose allora il duca mio.

De' colpi de' tori alcuni ne andavano vòti d'effetto; ma quelli degli occhi suoi tutti colpivano a segno. Pregava Amore che crescesse la rabbia a' tori, ma temperasse la forza de' guardi di Carizia. Al fin io rimasi vincitore del toro, ella vincitrice di me: ed io che vinsi perdei, e fui in un tempo vinto e vincitore, e restai nella vittoria per amore.

Cangiasi d'un bel raggio in scura nebbia, qual era pur dianzi non ricorda, su quel punto sa che far si debbia. Io dunque, alma di bere troppo ingorda, le parti mie d'alti pensieri dotte perdei qual cieca forsennata e sorda. Perché non so: sássel colui, che notte far giorno e giorno notte pote solo, e sovente a noi d'amare bòtte.

Del toro si vedea il cadavero disteso in terra, il mio vagava innanzi la sua bella imagine; il popolo con lieto applauso gradiva la mia vittoria, ed io piangeva la perdita di me stesso. Ahi quanto poco vinsi! ahi quanto perdei! vinsi un toro e perdei l'anima.... SIMBOLO Faceste tanto gagliarda resistenza a' fieri incontri de' tori e non poteste resistere a' molli sguardi d'una vacca?

Panta mi rivelò l'atto d'amore Per cui venisti ignota in queste arene; Io mi son Dardagan; pensa l'ardore Che forte m'avvampa entro le vene; E di chi muor per te prendi mercede, E confidati omai ne la mia fede. Ahi lasso me, fra tante spade e tante, Perchè nel cor non mi passò ferita? O d'AMEDEO non traboccando avante Sotto la fiera man perdei la vita?

Io vo' saper se l'uom puo` sodisfarvi ai voti manchi si` con altri beni, ch'a la vostra statera non sien parvi>>. Beatrice mi guardo` con li occhi pieni di faville d'amor cosi` divini, che, vinta, mia virtute die` le reni, e quasi mi perdei con li occhi chini. Paradiso: Canto V <<S'io ti fiammeggio nel caldo d'amore di la` dal modo che 'n terra si vede, si` che del viso tuo vinco il valore,

Io vo’ saper se l’uom può sodisfarvi ai voti manchi con altri beni, ch’a la vostra statera non sien parvi». Beatrice mi guardò con li occhi pieni di faville d’amor così divini, che, vinta, mia virtute diè le reni, e quasi mi perdei con li occhi chini. Paradiso · Canto V «S’io ti fiammeggio nel caldo d’amore di l

Da che ti perdei, posso dir che non ho avuto un piacer in questa vita; e non meno l'ho amata morta, che l'amai viva. PEDOLITRO. Leggetela, e vedete quanto vi scrive; e conoscete, quanto vi ha referito vostro figlio e il servo, tutto è bugia, e quanto vero sia quel che vi dico.

Ed io dicevo: "È vero!... I giorni miei "Passan senza splendori! "Oh, quante notti fra i bicchier perdei! "E quante fra gli amori!" E ripetevo: "La scienza è la luce "Che feconda gli ingegni! "È la guida infallibil che conduce "A inesplorati regni!" Poscia, rinchiuso nella stanza mia, Quella notte vegliai; Degli intravisti carmi l'armonia Mi si aperse e pensai: Scienza, che debbo chiederti?

Poscia che l'accoglienze oneste e liete furo iterate tre e quattro volte, Sordel si trasse, e disse: <<Voi, chi siete?>>. <<Anzi che a questo monte fosser volte l'anime degne di salire a Dio, fur l'ossa mie per Ottavian sepolte. Io son Virgilio; e per null'altro rio lo ciel perdei che per non aver fe'>>. Cosi` rispuose allora il duca mio.