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Fra tutta quella roba puoi trovare anche un pugnale vero, che taglia davvero, un diamante vero, che brilla davvero; ma allora sta pur sicura, che è roba rubata e imparata a memoria per servirsene nelle grandi occasioni. Ricorderò sempre la strana impressione, che mi fece una volta un lavoro scritto con invidiabile sicumera da un minchione, che voleva aspirare alla gloria d'autore.

Cominciava il crepuscolo, l'ora preferita dell'angelo della morte. Rompevano il silenzio dei belati che sembravano lamenti. Gli alberi si agitavano alla brezza mattinale come rabbrividissero e gocciolavano lagrime di rugiada. Un gallo cantava colla sicumera crudele di un diacono che intona le esequie. Baccio suonava l'angelus, e insieme l'agonia del sindaco.

Io posso da per tutto! rispose Marco con una certa sicumèra. Chi avrebbe creduto che potessi tanto quanto ho provato di potere?

Se nel suo Commento è qualche latinismo si spiega con l'aver egli dovuto ricorrere sovente ad interpretazioni latine antecedenti alla sua opera; ma lo stile artificioso, strano è eguale dal principio alla fine: stile tutto proprio d'uno scrittore, e che non può essere stato calcato su un preteso originale latino. Secondo noi, rispetto alla lambiccatura del dettato nel Commento vi è, forse, una spiegazione nel fatto che Jacopo, il quale era vanitoso, e sentiva orgoglio d'esser figlio di Dante, abbia creduto imitare il padre, o inalzarsi, eleggendo uno stile artificioso e usando vocaboli e modi nuovi, giusta l'esempio paterno. Ma di Dante mancavano al figlio il genio poderoso, il gusto e gli studii profondi: studii, in cui si era fatto molto innanzi il figlio Pietro, ma nel quale l'arte del dire non pareggiò la dottrina. Jacopo credè supplire alla coltura con la felice natural disposizione dell'ingegno: ed ebbe studio più di stranezze che di eleganze: e si persuase venir in opinione con ostentati artifici. E non sai s'e' riesca più bizzarro, o più risibile in quella sua solenne sicumèra con cui si atteggia ad insegnare a tutti i principii della Cosmologia «per sua natura» così e' dice, non per troppa scrittura. Per natura egli vuol significare ingegno, intellettualit

Per prima cosa s'ebbe a comperare un vestito da maschera attillato, e l'ebbe caro mezzo il ricavato. Onde si dava poi gran sicumera a servir Bradamante il carnovale alle commedie, ed al caffè la sera. Ma spesse volte la passava male, ché quella dama, dove il popol era, lo strapazzava come un animale. Egli faceva un risolin sardonico, e poscia diveniva malinconico.

Il conte Candioli si rizzò nobilmente sulla persona, inarcò le ciglia e stette nell'atteggiamento dell'Apollo di Belvedere, guardando il suo interlocutore. Il faut se battre; sentenziò egli poscia, con gran sicumèra. È la mia opinione.

Il medico stette un minuto col polso della marchesa fra le dita, corrugando la fronte in sembianza di gravissima meditazione; poi rinascose egli stesso la mano di lei sotto le pelliccie e ve la coprì bene. Uhm! diss'egli con gran sicumera, come se dicesse chi sa che profonda sentenza; vi è stato un po' di agitazione, si ha bisogno di calma, dopo la fatica occorre il riposo.

«Plutarco era un gran cretinoQueste parole, scandite con incertezza fonica e con pretta sicumera teutonica, mi percossero in pieno petto la prima volta che io, giovinetto, misi piede nelle aule dell'Universit

Un altro con la faccia lunga e nera ha le banduzze corte e inanellate, un parrucchin con gli aghi e con la cera, con sevo e gran farina impastricciato; e nondimen con una sicumera nella bottega a seder era entrato, che mettea suggezione a tutti quanti, perocch'era un di quei che aveano i guanti.

Ma non è bene, gli replicava la principessa col suo piglio da cortigiana, che tutti vedano come tu hai una moglie, la quale supera le mille e mille donne di Napoli nella bellezza delle forme?... Non ti piace d'essere invidiato?... Non accresce in te il desiderio di avermi, l'orgoglio ch'io sia tua, il vedere, l'udire uno spasimo, un mormorio d'ammirazione intorno a me?... Ah, per un uomo, il poter mostrare a tutti una donna come sono io! ella diceva con la maggior sicumèra, e potersi dire di certo: essa mi appartiene.... io sono il suo signore, il suo dominatore, posso farne, a mio grado, la serva, la schiava de' miei piaceri!... Poichè sono tua, tutta tua, senza resistenza, senza ch'io ti tolga una parte sola della mia bellezza.... Qui, nel silenzio delle nostre stanze, non ti dovrebbe essere una triplice volutt