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Ma in Roma non incontra dubbio alcuno l'istorica veritá che prima di Servio Tullo non furono battute monete, e che egli fu il primo a batterle coll'impronto di una pecora; mentre alla testimonianza di Livio, Plinio, Plutarco ed altri non è chi abbia in ciò contradetto, che io sappia.

«Plutarco era un gran cretinoQueste parole, scandite con incertezza fonica e con pretta sicumera teutonica, mi percossero in pieno petto la prima volta che io, giovinetto, misi piede nelle aule dell'Universit

Questi insegnamenti, misti alle conversazioni politiche, ai ricordi del campo, alla lettura di Plutarco e alle lezioni di scherma, avevano fatto opera gagliarda nell'animo sensitivo di Lorenzo. A quarant'anni, ammaestrato ad una simile scuola, sarebbe riuscito uno stoico; ma non aveva ancora diciott'anni, e lo aspettavano certe battaglie, alle quali si mostra inerme quel petto che era pur dianzi tetragono ad ogni avversit

Che se di Temistocle, che fu quattrocento anni dopo Licurgo, mi narra Plutarco che persuadesse gli ateniesi a condannare all'infamia Artenio Zelite co' suoi discendenti per aver portato di Media in Grecia l'uso dell'oro: io non penso giá che ciò voglia dire che allora fosse la prima volta introdotto l'uso delle monete in Grecia, perché ripugnarebbono gli altri attestati dell'autore medesimo; ma bensí che, dopo essere stato l'oro lungo tempo prima bandito; l'avesse costui di nuovo, contro le leggi della patria, proccurato d'introdurre.

Vi erano varj volumi riccamente legati; vi si trovava Virgilio nel suo testo latino, lingua ancora in voga in Italia, e che la duchessa conosceva perfettamente; eravi Plutarco, le lettere di Plinio, un libro dei Vangeli ricco d'immagini e molti altri.... Ciò non poteva sorprendere il duca.

Plutarco in vita Aristid. § 20 La Libert

Che farebbeno eglino costoro se gli promettesse la ricchezza di Creso, ovvero quella di Alessandro molto maggiore, che fu portata da quaranta mila muli, se noi crediamo a Quinto Curzio, ovvero a Plutarco, che disse: con dieci mila muli e cinque mila cameli, basta che dia a questa feccia d'uomini tanti piaceri, quanti non ebbe mai Sardanapalo, Sandiride, Stratone?

PLUTARCO narra diversamente il caso di Timone il Misantropo. «Un giorno, egli dice, Timone si presentò alla bigoncia.

Ho detto che il Pallavicini era giovane assai. Egli avea certamente nudrita la sua mente con la lettura di Plutarco e di Tito Livio, e imparatovi come i grandi uomini dell'antichit

Ah giovane, giovane! esclamò monsignor Ragni crollando la testa: questi sentimenti sono belli da leggersi nei libri di Plutarco, ma nella realt