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Misti a tutti questi latini, fiorirono alcuni greci, Plutarco solo grande, con una turba di filosofi minori di varie scuole, od anzi di scuola ecletica in Alessandria. E questi furono la speranza di Giuliano apostata.

Ciò per la scelta così come pel numero. I classici da Omero a Menandro, da Tucidide a Plutarco, rappresentati nei più profondi e nei più fantasiosi; i nostri poeti, un bel Dante coi commenti del Portirelli, legato in oro, e l'indice della Divina Commedia del Volpi; un Boccaccio, ad edizione non purgata. i poeti minori, l'Ariosto. Notai l'assenza di messer Francesco e del Tasso.

Superati tutti, intendeva, secondo la magnifica espressione di Plutarco, «emular se stesso»; intendeva passare in Asia, vendicarvi Crasso e la dignitá romana contro a' parti; e vintili, per la Scizia, d'intorno al Ponto prendere a spalle i germani giá da lui stati assaliti di fronte; e per l'Alpi tornare a Roma, fatta signora d'ogni gente nota di qua dell'Eufrate.

La bambina non se n'offendeva; e siccome il vecchio scienziato raccontava mirabilmente i suoi viaggi, così la bambina gli stava accosto, lo tirava per la falda dell'abito e con voce supplicante gli diceva: Mi parli d'insetti vostra signoria! E dietro Plutarco vengono l'Iliade, e la Bibbia.

Nello entrare in casa gli si presentò una vista assai strana. «Temistocle, narra Plutarco, vedendosi perseguitato dagli Ateniesi e dai Lacedemoni, si gittò in seno a speranze dubbiose e difficili rifuggendosi ad Admeto re dei Molossi, dal quale era avuto in odio per certa repulsa superba fatta alle istanze di lui mentr'egli teneva la suprema magistratura in Atene.

La biografia di Gustavo Modena figurerebbe degnamente fra quelle degli uomini illustri narrate da Plutarco. Nell'anno 1842, quando il Modena venne a Pavia per dare a noi studenti il primo saggio delle sue enfatiche e vigorose declamazioni, il tragico insigne da pochi anni avea fatto ritorno in Italia dopo le prove crudeli dell'esilio.

PLUTARCO, Vita di Temistocle. Il Visconte di Chateaubriand nelle sue Memorie, t.I. p. 290, scrive: «Quando un uomo domandava la ospitalit

Tra tanti, e noiosi, che trattano di politica, di giurisprudenza e di agronomia, trova la Conquista del Messico del Solis e Gli uomini illustri di Plutarco.

Lo stesso narra Plutarco che succedesse a' tempi di Paolo Emilio in Roma, ove, appena ebbe egli portato dalla Macedonia soggiogata e da' tesori di Perseo suo re le copiose ricchezze adunate prima in quel regno, che i prezzi de' campi, e per conseguenza dell'altre cose, ascenderono al triplo di prima.

Io mi ricordo d'aver letto appresso di Plutarco la favola d'incantare la luna essere stata trovata con astuzia da Aganice Tessala, la quale sapendo che l'eclisse della luna procedeva dall'interposizione dell'ombra della terra, dette ad intendere all'altre donne di Tessalia, che non lo sapevano, che quando la luna si scurava era fatta venire in terra da lei.