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Come il Pallavicini, così anche il Castillia si persuase di non avere a compromettere altri che medesimo, con isgravarsi dal peso d'una perpetua menzogna. E di fatti io non ho pruova alcuna che le sue confessioni abbian portato danno a veruno. Checchè ne sia, il nome del conte Confalonieri venne proferito dinanzi alla giunta, e la cattura di lui fu posta in discussione.

Interrogato come il Pallavicini e il Castillia, non doveva il Confalonieri cedere com'essi. Ma la sua impreveggenza tornò agli amici suoi non meno funesta, di quello che a lui fosse stata la fiacchezza del Pallavicini.

II. Consiglio degli uditori: PALLAVICINI Giuseppe presidente ALDINI Giovanni SOPRANSI Luigi VALDRIGHI Luigi BARB

Pallavicini e Manin si fecero apostoli dell'unione della democrazia col Piemonte.

I conti Confalonieri e Pallavicini, il barone Arese, Gaetano Castillia, il Borsieri e il Tonelli furono condannati a morte per crimine di alto tradimento.

La Passione di N. S. G. Cristo, «poesia dell’Abbate Pietro Metastasio romano», commoveva nella «musica del sig. Giovanni Paisiello, Maestro di cappella napolitano»; i Pellegrini del sepolcro di N. S. «del sig. D. Stefano Benedetto Pallavicini» con quelli «del celebre sig.

Chi, come opportunamente ricordò De Felice, più adorato di Garibaldi dai suoi volontarî? Eppure egli impone alle sue schiere e chi scrive ebbe la fortuna di trovarsi vicino a lui sulla spianata di Aspromonte e rammenta il tono imperioso e solenne della sua voce di non far fuoco nel caso che venissero attaccati dalle truppe del Generale Pallavicini, e non viene ubbidito.

Se non che l'imperatore commutò poi la pena di morte, riguardo al Confalonieri, in quella del carcere duro in perpetuo; riguardo al Pallavicini, al Castillia e al Borsieri in quella del carcere duro per venti anni; riguardo al Tonelli in quella del carcere duro per dieci anni, e infine riguardo al barone Arese in quella del carcere per tre anni.

D. Giovanni Rodolfo Hasse, detto il Sansone». Raffaele Russo, il Guglielmi, Federici creavano quando buone quando mediocri note su poesie del Pallavicini e del Metastasio, del cesenate Fattiboni, del siciliano Gaetano Salamone e di altri di minor conto.

Ho detto che il Pallavicini era giovane assai. Egli avea certamente nudrita la sua mente con la lettura di Plutarco e di Tito Livio, e imparatovi come i grandi uomini dell'antichit