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Anzi io, che pur troppo ne debbo saper la cagione, veggo quanto niun altro, in molti squarci e in due o tre capitoli interi, il dettato disuguale, febbrile, spezzato come la parola di chi è tra i tormenti, tale da non correggersi che scrivendo da capo: e così avrei fatto se avessi potuto o ritardar la presente edizione, o posporre altri studi ai quali m'incalza un ardente desiderio d'illustrar le memorie della Sicilia.

Era la sua grande serata, la festa trionfale che aveva sospirata così lungamente, e la contessa, bella naturalmente della persona, bella della sua contentezza, voleva essere inappuntabile nella terza bellezza della sua acconciatura. Donde si vede che Matilde si atteneva fedelmente al vecchio dettato: omne trinum est perfectum.

I vescovi radunati non fecero nuove dichiarazioni riguardo al Dominio temporale. Nel loro indirizzo al Papa, dettato da Heinald, dicevano soltanto che essi tenevano a ripetere quel che avevano gi

Di' pure che hai scritto per mio consiglio, anzi che ti ho dettato io la lettera. È la verit

Dia retta a me, faccia in pezzi cotesto foglio, li metta per segnacoli nel suo breviario; e ogni volta che li rivede, rammenti quel dettato che abbiamo sempre in bocca; non muove foglia che Dio non voglia. «Altro che foglie! proruppe il pievano va in aria la intera foresta, e il vento della rivoluzione l'amulinella!

È lo stesso motivo per cui un dettato morale risulta assai più saldo e rispettato se imposto dalle minacce d'una religione, che non dalle pene d'una legge, cioè da un turbamento certo di conscienza, che non da un'incerta rovina materiale, sebbene più grave e spaventosa.

Messo a mal partito poi si ritrattò affermando così avere sostenuto non per suo convincimento, bensì secondo la opinione di Aristotele, ma ei mentiva; materialista incurabile lo chiariscono le sue opere tutte, e per fine l'epitaffio, che, da lui stesso dettato, gli posero sopra la tomba.

Ma un uomo di gran sapere, lo Scheffer-Boichorst, fu il primo a dimostrare di quanto rilievo fosse il breve Commento e vi rivolse l'attenzione degli studiosi. Egli pose in chiaro l'analogia che è fra alcuni brani del Commento e il Capitolo di Jacopo, intitolato Divisione: e analogia di sostanza e di dettato.

Il giorno prima Ezio s'era fatto condurre dai barcaiuoli a Lezzeno in cerca di un vecchio notaio Morelli, che aveva goduto la fiducia del babbo, ed aveva avuto con lui un lungo colloquio. Ora il notaio scriveva con riservatezza, per avvertire la signora Bagliani, che il giovine aveva dettato un vero testamento, come se fosse alla vigilia della morte.

Questo discorso, dettato dal padre Bonaventura, era fatto al paffuto salsamentario da un suo vecchio compare, il quale gli aveva sempre voluto un gran bene, e col quale il bottegaio poteva aprirsi liberamente. Che diamine mi narrate voi mai! esclamò il salsamentario, facendo gli occhiacci.