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In collegio mi avevano parlato, è vero, degli eroi greci e romani e in chiesa dei nostri santi martiri; avevo anche letto in una Antologia classica gli squarci dei migliori poeti, ma tutta questa gente era così lontana da me che io non la potei mai rivestire di carne e di ossa, pensare mai che fossero miei simili.

Ella divorava la notte i poeti, per recitare a suo marito gli squarci i più belli, nelle loro rare passeggiate sulle terrazze del castello, od accanto al fuoco, la sera. Ella studiava le scienze naturali, onde avere un obietto di conversazione che sembrava più gradevole al principe.

Nella notte a cui siamo, ella, dopo esser passata d'occupazione in occupazione, prestava dunque attenzione alla lettura che un paggio le faceva dei migliori squarci dell'Ariosto. Si giunse al canto ventesimoterzo, alla pazzia di Orlando, a que' versi: All'ultimo l'istoria si ridusse Che'l pastor fe' portar la gemma innante Ch'alla sua dipartenza per mercede Del buon albergo Angelica gli diede. ........................... Questa conclusïon fu la secure Che il capo a Orlando gli levò dal collo. ........................... ........................... Non suppliron le lagrime al dolore, Finir che a mezzo era il dolore appena, ........................... ........................... Il quarto da gran furor commosso E maglie e piastre si stracciò di dosso. ........................... ........................... E cominciò la gran follía, orrenda Che de la più non sar

Gli aliti si confusero. Gli occhi si chiusero. I capelli dell'una sfioravano il viso dell'altro.... Come ciò avvenne? Per quale contorsione di collo ebbe ciò luogo? Nol so. Ma la bocca dell'uno si trovò contro la bocca dell'altra. Bianca dormiva. Le loro labbra tremolarono. Un rumore sordo, come una foglia di rosa che si squarci, ne seguì.

Che irradiamento animato! Che invasione di vita! I viali ombreggiati, cui la principessa Bianca ed il suo cavaliere traversavano, sembravano degli squarci in un mare di smeraldo. La foresta era una sirena. La natura fondeva i colori, i profumi, le voci, le scintille, i sentimenti ed i gradi. Si aspettava Bianca ed il duca per asciolvere e tornare al castello.

Non sappiamo se alla fine dell'opera il signor Bouterweck vorrá ampliare con qualche supplimento questa sua rivista. Il tener dietro di passo in passo a codesta rivista non è intendimento nostro, lo comporterebbero forse i nostri lettori. Ne riporteremmo volentieri alcuni squarci tolti qua e ; ma come decidere la scelta in mezzo ai tanti che meriterebbero la preferenza?

SENECA Oh ciel!... Che ascolto?... Morte d'impeto insano esser de' figlia? OTTAV. A vile tanto mi hai tu, che d'immutabil voglia non mi estimi capace? Or, non è forse morte il minor dei minacciati danni? Ch'altro mi resta? di'. Tu taci? SENECA ... Oh giorno! OTTAV. Su via, rispondi: altro che far mi avanza? SENECA ... Mi squarci il cor... Ma, poss'io mai crudo esser da ciò?...

Giusto è ben dunque che Rinaldo atterri qualunque assale, e fori e squarci e affrappi; che non più si difende da sua spada, ch'erba da falce, o da tempesta biada.

Anzi io, che pur troppo ne debbo saper la cagione, veggo quanto niun altro, in molti squarci e in due o tre capitoli interi, il dettato disuguale, febbrile, spezzato come la parola di chi è tra i tormenti, tale da non correggersi che scrivendo da capo: e così avrei fatto se avessi potuto o ritardar la presente edizione, o posporre altri studi ai quali m'incalza un ardente desiderio d'illustrar le memorie della Sicilia.

Appena vide giungere a casa la vedova Rigotti, la chiamò dalla finestra, e le narrò della visita del maestro Polli. Ah! il degno amico si è ricordato di noi! Tonino riportò fedelmente, con parecchi squarci d'aggiunta, l'ambasciata del maestro di scuola, e la signora sorrideva con mestizia e dava segni di consolazione.