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Ah che sul petto d'ogni onor ben degno, E sul crin d'oro e su la regia testa Sfoga l'empio Ottoman forse il disdegno, E da l'iniqua turba or si calpesta! Alma ben nata, s'oggi a te non vegno, Vedi come qua giù nulla m'arresta, Se non se quella, che per te s'aspetta, Contra il nemico rio, giusta vendetta.

Turba sta intorno a lei, che in lei si sfoga, E d'idropiche ciarle impregna i venti, E onor, giustizia e fin stessa affoga In un mar d'aforismi e d'argomenti: Aërostati eroi, rabule in toga, Frontespizî di libri e cavadenti, Tutti saltati a l'imperar supremo Qual dal fòro mendace e qual dal remo.

26 Ad accusar Melissa si converse, e maledir l'oracol de la grotta; ch'a lor mendace suasion s'immerse nel mar d'amore, ov'è a morir condotta. Poi con Marfisa ritornò a dolerse del suo fratel che le ha la fede rotta: con lei grida e si sfoga, e le domanda, piangendo, aiuto, e se le raccomanda.

Ma in tale orgasmo gli ritornava un altro bisogno di espandersi, di esalare con qualcuno, magari dinanzi ad un paesaggio, tutta quella foga di sentimenti simile ad una crisi primaverile, che si sfoga in profumi e in susurri.

Bestemmiando com'una luterana: Non vo' nessuno mi perda il rispetto, grida per casa, e sfoga la mattana dando alle serve uno schiaffo, un puzzetto. Mai non si vide una dama strana. Se avea la febbre, non istava a letto; se stava ben, diceva esser inferma e volea star sotto le coltre ferma.

Egli diventa pallido dallo sdegno e sfoga la propria collera sul malaugurato cortigiano, sugli oggetti che lo circondano, su certi vasi preziosi, d'immenso valore, su certi ninnoli, che si trovano sui tavoli di marmo; getta tutto a terra, spezza, frantuma, rovina. Egli vuole cingere la corona imperiale? domanda. No. L'ha offerta al vecchio senatore Sulpicio Galba, governatore della Spagna.

Appunto perchè godo inesprimibilmente le armonie della gioia con l'Arte, mi riesce più mirabile che l'Arte renda dilettoso al cuore umano ciò ch'egli per natura più abborre. L'abitudine c'impedisce di apprezzar degnamente questo fatto che ci turba se lo consideriamo come nuovo, come appreso da noi quando nel dolore non ci appariva che il gran nemico e nell'Arte non ci appariva che la grande consolatrice. Diremo forse che un sottile egoismo ci rende piacevoli le rappresentazioni del dolore altrui? Non lo diremo, perchè se questo egoismo ha talvolta luogo riguardo a dolori reali, il piacere dell'egoista che Lucrezio descrive seduto sul lido del mare in cospetto del travaglio e del pericolo altrui è troppo diverso da quel dolcissimo sentimento, che, destato dall'opera d'arte, sovente si sfoga in lagrime. Non lo diremo perchè del proprio dolore stesso l'artista s'innamora. Diremo forse, invece, che il sentimento nostro è una forma di amore, è una essenza di piet

Vienvi a campo l'imperadore, e sfoga il dispetto contra terre e castella; e poi, rotto dall'arcivescovo e milanesi, si ritragge a Cremona, e poi a Parma, dove sorge la solita baruffa tra popolo e tedeschi.

Nella camerata al dorso della nostra sembrano diventati tanti leticoni indiavolati. Di tanto in tanto qualcuno si sfoga gridando: aria! In uno stabilimento di tanta gente ci dovrebbe essere anche il passeggio coperto. Ma non ci si pensa. Perchè il bestiame in galera può crepare senza inumidire l'occhio sociale. «La visita del medico che abbiamo avuta ieri l'altro mi ha fatto un effetto strano.

79 E poi che per stracciarlo e farne scempio non si sfoga il fellon disacerba, vien fra le donne di che è pieno il tempio, più l'una de l'altra ci riserba; ma di noi fa col brando crudo ed empio quel che fa con la falce il villan d'erba. Non vi fu alcun ripar, ch'in un momento trenta n'uccise, e ne ferì ben cento.