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In redazione ci si disse: Ci rincresce, ma siamo incaricati di fare una perquisizione. Nessuno di noi rispose. Tanto e tanto il nostro consenso o la nostra protesta non avrebbe contato per nulla. Si misero a perquisire. Guardavano nei cassetti del direttore e dei redattori, leggevano o scorrevano affrettatamente i manoscritti, raccoglievano le cartelle scritte o incominciate per i tavoli e frugavano e adocchiavano dappertutto. Intanto che avveniva questa operazione, Federici si era affacciato alla finestra, proprio nel momento in cui De Andreis riusciva, nella sua qualit

Quanti milioni non passano giornalmente sui tavoli da giuoco? Non dimentichiamo poi di aggiungere alle bische i clubs dove si giuoca tremendamente. Cito un dato: il Club del «Progresso» incassa per le sole tasse di giuoco, ossia per la sola vendita dei mazzi di carte il cui prezzo può variare a seconda l'entit

In un minuto spostavamo i tavoli, mettevamo carta e libri al posto, lasciavamo giù le brande, facevamo il letto e ci buttavamo sul pagliericcio senza aver modo di cambiare la camicia. Chiesi era sempre il primo a toccare le lenzuola. Adagiato, con la guancia sul guanciale, incominciava subito a ruggire come una belva con una palla nella testa. Don Davide non dormiva subito.

Fra queste ed altre minuterie femminili però dominavano, appesi a' zoccoli e su pei tavoli, ogni maniera di attrezzi da guerra, lucenti, ricchi, ed in parecchi luoghi rintuzzati, che attestavano non avere appartenuto a poltrone.

Lo zio Giacomo richiuse la finestra, e si diede a camminare in su e in giù nella stanza del figlio assente. Sulle pareti, sui tavoli, sul caminetto, sugli scaffali, stavano delle fotografie: Nunziata Villari, nella parte di «Teodora» in rigide vesti regali. Nunziata Villari nella «Cleopatra», vestita di soli gioielli. Nunziata Villari nella «Margherita Gauthier», in camicia da notte o così parve ai torvi sguardi dello zio Giacomo. La Villari da «Norah», la Villari da «Saffo», la Villari da «Francesca»... Più in l

L'aula vasta, fredda, grigia, nuda di arredi; sulla parete scialba il simbolo della giustizia e della misericordia, il Cristo; di fronte il ritratto del re; tavoli e sedie, roba vecchia, triste, dalle linee dure ed angolose. I giudici, cuori morti, anime fatte pietra, impassibili, indifferenti; la figura pallida e severa del pubblico accusatore, destinato alla eterna parte del carnefice morale; i giurati, gente per lo più ignorante, spesso insensibile, talvolta crudele: di sopra a tutti costoro la idea alta, pura, sublime della legge e contro la legge, fuori di essa, contro lo Stato, contro la societ

La speranza di scampare all'immenso pericolo che la minacciava, triplicava le forze dell'almea. Ella gettò a Omar sei o sette tronconi d'albero, tavoli, pezzi di murata, pezzi di rekùba e cordami in grande quantit

Lunedì Lazzari, martedì Federici, mercoledì Valera, giovedì Chiesi, venerdì Ghiglione, sabato don Davide, domenica Suzzani. È un movimento igienico. Si puliscono e si mettono a posto i tavoli e si scopa due volte il giorno. I più volonterosi e i più abili sono indubbiamente Lazzari e Federici.

Sul deserto e largo marciapiedi, su' tavoli, su Stazza si diffuse un'ombra uguale, per buon tratto. Mancava qualche diecina di minuti alla chiusura della biblioteca. E svogliatamente, aspettando che trascorressero, ricominciavo a ordinare le mie schede.

Le ore della sera erano le più tranquille. Si passava come dall'inferno al paradiso. Chiesi, Federici e don Davide il primo in mezzo e gli altri due in faccia avevano una lampada a petrolio in comune sui loro due tavoli riuniti.