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So quanto costa a me lo scriver puro, non so, pedante, delle tue fatiche; ma convien certo, e non ti paia duro, due parolette in astratto io ti diche. Marmo, calcina e tempo vale un muro, sapone ed acqua voglion le vesciche. Sin ch'io canto Marfisa, t'assottiglia: scrivi qualch'opra che mi sia di briglia.

Anch'io diss'ella una volta ero sarcastica come te; adesso non lo sono più. Dovette ridere dicendolo, perchè lo era molto spesso ancora; aveva sorrisi fini e parolette brevi ch'entravano nella gente come spilli.

Andrea sopportava, senza mormorare, le parolette amare, gli sgarbi, i lamenti di Gemma: soffriva, soffriva tanto, ma non le rispondeva una parola; lasciava correre la tempesta, chinando il capo, senza sognare neppure d'irritarsi contro la fanciulla. Non ci sarebbe mancato altro!

Tu non se' in terra, si` come tu credi; ma folgore, fuggendo il proprio sito, non corse come tu ch'ad esso riedi>>. S'io fui del primo dubbio disvestito per le sorrise parolette brevi, dentro ad un nuovo piu` fu' inretito, e dissi: <<Gia` contento requievi di grande ammirazion; ma ora ammiro com'io trascenda questi corpi levi>>.

13 Sotto quel sta, quasi fra due vallette, la bocca sparsa di natio cinabro; quivi due filze son di perle elette, che chiude ed apre un bello e dolce labro: quindi escon le cortesi parolette da render molle ogni cor rozzo e scabro; quivi si forma quel suave riso, ch'apre a sua posta in terra il paradiso.

Gran birichina, quella Galatea di Dameta! ma anche piena d'ingegno e di grazia nel suo discorso. Infatti il daino continua: "Oh dolci parolette "Che tante volte Galatea mi ha dette! "Vorrei che un saggio il vento "Ne portasse agii dei del firmamento." , questa è la Galatea che mi piace. Ma la mia non potrebbe esser quella di Teocrito? Amata pazzamente da Polifemo, è invaghita del giovane Aci.

Giorgio sospirò, scrollando il capo; Lalla, tenera, affettuosa, sedendosi sulle sue ginocchia, stringendolo colle belle braccia odorose, tornò a baciarlo, continuò a baciarlo, sussurrandogli parolette care e deliziose ch'erano altrettante carezze: Oh, Nino mio, tu sei stato ingiusto colla tua piccola Lalla e l'hai giudicata a torto; hai dubitato di lei, del suo affetto per te: l'hai sgridata, l'hai spaventata con una scena terribile; l'hai costretta a scappar via da Borghignano a precipizio, e tutto ciò per che cosa?... per chi?.... Per un brutto cattivo!... Ma d'ora innanzi crederai sempre alla tua Lalla, vero?... alla tua Lalla che ti vuol tanto bene!...

GIRIFALCO. Ecco, or costui mi vuol brugiar di qualche bolognino con queste parolette: ché son fatti come 'l tizzone. Ma son bene allegro, se mena il negromante. Entrerò in casa: ché mi par di sentire un ventarello non molto sano. Siro servo, non introdotto in altro luogo che in questo, parlando con Timaro, apre e lume a la favola: e questo è costume degli antichi comici. SIRO. TIMARO servi.

La buona Vige a questo punto sarebbe stata ben lieta di poter mettere a sua volta quattro parolette nel discorso. Ma il professore non gliene lasciò modo: Bene, bene, bisogna accontentarla! disse brevemente, con l'aria di chi comincia gi

La ragazza continuò per la sua strada, svelta, leggera senza badare alle parolette, che le scoccavano i passanti, ammirati della sua freschezza, della vegeta e florida venust