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Dall'alto cassero di madreperla la Luna ha calato la sua lunga scala nell'acqua intenerita. Subito ha messo in mare i suoi canotti bianchi costruiti con la polpa di favolose noci di cocco.

Rispose allor Marfisa: A modo mio la vorrò sempre; non son piú ragazza. Perché ho mente e intelletto e spirto e brio, dal volgo ignaro son creduta pazza; ma se innocente sono appresso Dio, non bado a' pregiudizi della piazza. Terigi, i maldicenti e le lor voci io tengo dove soffiansi le noci. L'Ermellina soggiunse: Adagio un poco, cara sorella, non vi riscaldate.

Era stato a casa, non ci aveva trovati ed era venuto a raggiungerci. Sedette sotto i noci e fe' da terzo nella nostra solita conversazione. Il discorso cadde sul Renato di Chateaubriand, lugubre protesta del dubbio uscita dall'anima di un credente. Strano enigma! sclamò il curato. Enigma , io dissi, e mostruoso, ma punto strano. Come? domandò Don Luigi.

Una sera capitò nella corte una vecchia che girava di tratto in tratto per quelle campagne vendendo le noci dorate col destino dentro. Costei si fermò davanti a Maria e le mormorò freddamente: Voi, sposa, andate incontro a una disgrazia e a una fortuna. La disgrazia metter

La raccolta delle olive si fa ordinariamente in novembre e dicembre: se l'albero non è alto, si colgono le olive con la mano: ma se i suoi rami sono molto elevati, si abbacchia come si pratica con le noci e i castagni.

È comico il modo usato dal Thompson per fermare quelli che passavano in carrozza, i quali, se avessero dubitato del minimo pericolo, avrebbero potuto sfuggire facilmente alla cattura frustando i cavalli. Il signor Thompson aveva imboscato i suoi uomini in un punto in cui la strada era tutta coperta dalle noci che il vento aveva fatto cadere dalle piante circostanti.

Una quarta casupola si levava sopra la linea media del villaggio; imboscata fra due noci giganti che le sorgevano ai due lati: dopo lunghi calcoli, conchiusi che fosse l'abituro di Beppe, smilzo, gramo. Era notte chiusa. Affrettai il passo; facevo d'indovinare le pietre meno aguzze per posarvi il piede, incespicavo sovente.

Oltre di questo, il Regno tiene di bisogno di tutte cose di speziarie, dico delli principali semplici, come sono reubarbaro, agarico e altri semplici, e d'alcune cose composte, come sono teriache, mitradi e altre, quali quasi tutte vengano da Venezia. Cosí ancora tutte cose aromatiche, come pepe, cannella, garofani, noci moscate, zenzero, mirra, incenzo, storace, belzui e infinite altre.

E così, piene di borse, di fagotti, con un'oca "bella grassa" e un sacchetto di noci, le due vecchierelle, sempre collo scialletto nero e col fazzoletto di maglia grossa annodato sotto il mento, capitarono a Milano, tenendosi vicine vicine, per non perdersi in quel diavolesso, in tutta quella gran confusion!

Io so di paesi lombardi ove, malgrado le proibizioni, quella notte suonano continue le campane: fanciulletto fui più d'una volta, da qualche femminella all'antica, condotto a ricevere la guazza di San Giovanni, e in diversi luoghi mi furono mostrati enormi noci, i quali, fin a quella sera conservatisi aridi come di gennajo, la mattina si trovano verdeggiare del più folto e gajo fogliame.