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Su i canterali posavano vari vasi di porcellana, un gruppo di fiori artificiali sotto una campana di cristallo, un canestro di frutta di cera, una casetta svizzera di legno, un blocco d’allume, alcune conchiglie, una noce di cocco.

Tra erto e piano era un sentiero schembo, che ne condusse in fianco de la lacca, la` dove piu` ch'a mezzo muore il lembo. Oro e argento fine, cocco e biacca, indaco, legno lucido e sereno, fresco smeraldo in l'ora che si fiacca, da l'erba e da li fior, dentr'a quel seno posti, ciascun saria di color vinto, come dal suo maggiore e` vinto il meno.

Tra erto e piano era un sentiero schembo, che ne condusse in fianco de la lacca, la` dove piu` ch'a mezzo muore il lembo. Oro e argento fine, cocco e biacca, indaco, legno lucido e sereno, fresco smeraldo in l'ora che si fiacca, da l'erba e da li fior, dentr'a quel seno posti, ciascun saria di color vinto, come dal suo maggiore e` vinto il meno.

Tutti li indigeni dinanzi a lui si prostrarono, offerendo in dono canne di bambù colme d’olio di cocco, frutti dell’albero del pane, legno di sandalo, ambra grigia, ignami, cera, banane e canne di zucchero. Alcuni portavano alli orecchi bastoni dipinti, su la pelle avevano incise molte figure di uccelli, e tenevano in mano archi lunghi dodici piedi e scudi di cuoio di bufalo.

Dopo la presa di Negroponte , dubitando Mohammed, che per questa nuova ed importante sua conquista, i principi europei si decidessero, nel pericolo comune, ad accorrere efficacemente in soccorso della repubblica, mandò a Venezia proposizioni di pace, per mezzo della propria matrigna sorella del despota Zorzi di Servia; laonde il senato, che da qualche tempo mancava di ogni notizia delle mosse e dei progressi di Uzunhasan, commise a Nicolò Cocco ed a Francesco Cappello di proporre destramente all'imperatore la restituzione di Negroponte, verso il pagamento di una somma che avevano facolt

E una donnetta diceva: Poverino! se va a casa, chi sa quante legnate! è scivolato e ha rotto il fiasco. In due o tre, abbiamo messo insieme una lira di soldini, supplicando il ragazzino di andare a casa, chè la mamma non lo avrebbe picchiato. E la buona donnetta, pigliandolo per mano: Vieni, Cocco, non aver paura, che t'accompagno io. Dove stai di casa?

Ad un tratto la luna, bianca e succosa di luce, spaccandosi in mezzo al cielo come una favolosa noce di cocco, dondola e rotola giù sul mobile dorso del dromedario. Urr

Dall'alto cassero di madreperla la Luna ha calato la sua lunga scala nell'acqua intenerita. Subito ha messo in mare i suoi canotti bianchi costruiti con la polpa di favolose noci di cocco.

Le sorgenti traboccano di beatitudine come cuori. La luna è un'altissima noce di cocco. Vorrei stringerla fra le braccia. ridendo. Vuoi che mi arrampichi su, su, per coglierla? Ora si spacca. Guarda. Gronda di latte... Il suo latte si spande. Aspira questo profumo. Lo conosco: sale dal tuo seno. No, no. Ti sbagli. Questo è il profumo dei gelsomini. Ma queste sono gaggie che parlano nel buio.