United States or Bahrain ? Vote for the TOP Country of the Week !


I corpi, disposti secondo il numero degli uomini, erano in quest'ordine: reggimento di zuavi, 2237; legione di gendarmi indigeni, 2082; reggimento di linea, anche indigeno, 1595; battaglione di carabinieri stranieri, 1233; legione francese d'Antibes, 1096; battaglione di cacciatori, 956 fanti e 442 cavalli; finalmente 5 batterie di artiglieria.

Venti anni prima di quell'epoca, mio padre onesto commerciante di cotone, nel recarsi a Caledonia, aveva naufragato sulle coste di Taiti. Dodici viaggiatori si erano salvati con lui sopra una zattera di tavole, e avevano approdato a Potikoros. Erano essi i primi europei che ponessero piede in quell'isola: gli indigeni erano in parte selvaggi, ma umani, la civilt

Non valse una vigorosa resistenza dei nemici su tutti i punti, il fulminare delle artiglierie di terra e di mare, massimamente d'un battaglione di cacciatori indigeni collocato nel dominante convento di S. Antonino che ci fiancheggiava sulla nostra sinistra a mezzo tiro di carabina. Nulla valse: la vittoria sorrise al coraggio ed alla giustizia, ed in poco tempo il centro di Palermo fu invaso dai militi della libert

I due mahari che avevano per un istante rallentata la corsa, la ripresero più velocemente salendo e discendendo le colline cosparse d'erbe spinose chiamate dagli indigeni alfèh, arse dai cocenti raggi del sole equatoriale.

Dati simili precedenti, mi par naturale che nelle vie romane infierisca e prosperi l'accattonaggio: tanto più che gli indigeni vi sono abituati e che i noiosi mendicanti mirano di preferenza a sfruttare l'elemento forastiero, che ignora gli artifizi e si lascia più facilmente commuovere.

Il giorno 19 essendo domenica, assistemmo alla messa, che fu per vero dire soggetto di distrazione più che di divozione; era detta da convertiti Abissinesi che recitano le loro orazioni nella lingua madre, e vestono una lunga pellegrina come anticamente si usava nel servizio religioso; i chierici erano pure indigeni e vestiti di rosso; le candele anch'esse nere, perchè fatte con cera del paese non purificata.

Oltrepassata di circa un'ora in direzione nord, la seconda diga, ci fermiamo a Onikullo, grossa borgata abitata da indigeni e da piccoli negozianti che tengono in Massaua i loro affari e passano qui la notte, pretendendo sia meno calda: riempiamo le nostre pelli ad un pozzo pubblico, poi proseguiamo volgendo leggermente ad ovest per fare alt verso le sette in un avvallamento qualunque.

L'interprete, interrogati due indigeni, mi disse che tutti i nostri erano stati massacrati, e che gli abissini erano ancora numerosissimi ed in posizione.

Risaliamo per breve tratto lungo le sponde per trovare una posizione propizia al nostro passaggio; parmi il fiume abbia un centinajo o poco più di metri di larghezza, ma la traversata dovendosi operare trasversalmente, perchè la corrente trasporta, diventa assai più lunga; alcuni indigeni entrano nell'acqua e felicemente li vediamo raggiungere l'opposta riva.

Massaua si presenta presso a poco come Suakin, piantata sopra un banco di madrepore e tutta circondata dal mare; si protende come lunga lingua ad est, ove sta un forte e la missione cattolica colla propria chiesuola; segue uno spazio deserto in cui è sparsa qualche capanna, poi viene la cittadina di carattere arabo, seguita dal nucleo maggiore di rozze abitazioni di indigeni; la unisce una diga ad altra isola maggiore su cui sta il palazzo del Governo, abbastanza elegante, che subito risalta all'occhio di chi entra in queste acque.