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Ah, a una cura elettrica! ripetevo io con uno stupore ingenuo, come un uomo ignaro, volendo solleticare la vanit

In questo secolo che comincia con Napoleone e si chiude con de Moltke, perchè Garibaldi un soldato quasi di ventura che comandò sempre pochi battaglioni, un ignaro che dalle scuole non apprese nulla e alle scuole non lascia nulla, che veniva non si sa donde e andava dove pochi, oggi egli morto, sanno ancora: che predicava la pace in mezzo alle battaglie, creava una nazione con una piccola orda di armati, fondava una monarchia affermando una repubblica, regalava libert

La madre si smarrisce, si perde, agitata da un tremito che la dissolve. La voce le manca. Costanza. Non è così? Mortella. Ho respirato il fuoco. M’hai fatto respirare un orribile fuoco. Costanza. Dio, Dio! Mortella. Credi tu, o vuoi ch’io creda, ch’egli volgesse il viso contro il muro, senza vedere, senza sapere, ignaro di tutto?

Ignaro di questa teoria avrebbe potuto accertare, come accertò nella estrema sua cantica, che Dio ha la potenza di ferire e di risanare, di fare morire e di fare rivivere? E le espressioni di cui esso si serve per indicare la morte, non sono una conferma a questa nostra opinione?

Non si sa nulla e manca tutto. La rivoluzione fallisce, ma spezzato il dramma, le sue energie si condensano nelle scene. Il Piemonte resiste come regno non ignaro d'invasioni, Venezia riassume morendo tutte le virtù della sua lunga vita, Roma assalita da tutta l'Europa riapre la storia immortale delle proprie guerre per scrivervi un'ultima pagina, che ne vale molti libri.

Sullo scorcio del secolo passato il clero francese morendo nella Vandea per il proprio re si era contemporaneamente battuto per la Francia contro gl'invasori, e la rivoluzione aveva dovuto stimarlo, e Napoleone poco dopo l'aveva riconfermato. Il clero italiano, ignobile ed ignaro, non volle morire per l'Italia per il papa, e visse a medesimo.

Intanto Cino, ignaro di tutto questo, non mancò di recarsi puntualmente nel giorno appresso dal Vergiolesi, e stettero insieme a lungo e segreto colloquio. Nel tempo che il capitano gli confidava la notizia dell’assedio, questi gli confermò pur troppo ciò che gli aveva scritto da Bologna, che ogni più il partito dei Bianchi in quella citt

Guardava gelida; Ed ei sentì che l'occhio senza pianto Dicea che aveva amato più di lui. La terra è un punto in mezzo al firmamento, Tra una polve di soli astro ignorato: Atomo è l'uomo ignaro del suo fato, Che appena nato è spento. Cosi pensiam nelle ore solit

A queste magnifiche feste seguirono avvenimenti di tutt'altro genere. Bisogna cercare a lungo nella storia per trovare l'esempio di un così repentino e crudo contrasto, quale offrì Roma nel volger di pochi mesi. Se noi immaginiamo che fra i pellegrini accorsi a Roma si trovasse un asiatico o un africano, il quale fosse rimasto del tutto ignaro della politica europea, questo straniero avrebbe potuto dire parlando di Roma alla fine di giugno: «Roma, l'antichissima capitale del mondo cattolico, è non solo la più ricca e la più nobile, ma anche la più felice citt

PRUDENZIO. Dite pur, ché ve promettemo una bona bibalia. REPETITORE. Cioè, una buona mancia. RUFINO. Orsú! Date qua la mano. Livia, questa vostra vicina..., MALFATTO. Olá! Levateve de sotto, ch'io voglio pisciare. PRUDENZIO. Non vòi stare, no, ignaro, insolente? RUFINO. ... è vostra moglie. PRUDENZIO. Oh fratello! Io te voglio essere servus servorum et osculartene le mani.