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Ma era gioviale, buono, espansivo; la Caterina ne fu presto innamorata come un'eroina da romanzo. L'abito da ballo fu riposto nell'armadio, perchè il corpulento fidanzato non si sentiva bastantemente leggero per danzare, e non amava di vedere la sua bella sposa danzare cogli altri: ella non rimpianse quel piacere appena assaporato; il suo amore si compiaceva del sacrificio.

Andò poi a prendere nell'armadio la cassetta della farmacia, ne tolse cotone e pezzuole fenicate, e con queste, legò stretto il dito del fratello raccomandandogli di star tranquillo e di star più attento un'altra volta. L'Angiolina le chiese perchè adoperasse quelle pezzuole che puzzavano, invece di un semplice pezzo di tela.

Un mese, po' poi, passa presto e quando una creatura è ben coperta di sotto.... Tutte queste cose le pensavo fra me, mentre lo aiutavo a scioglier le tavolette dei libri; ma sentivo che se nell'armadio ci fosse stato il paltoncino, sarei stata una donna molto contenta. La notte non potei pigliar sonno.

Comunque, egli l'aveva voluta; doveva pensarci lui. Mastro Zanobi andò bravamente all'ultimo esperimento. Bisognava far onore agli ospiti, ed egli mandò le sue donne a prendere nell'armadio una bottiglia di vin Santo. Monna Ghita dovette muoversi dalla sedia, su cui era rimasta a così dire inchiodata, e andare attorno come avrebbe fatto Ebe nell'Olimpo, o Briseide nella tenda di Achille.

E guardava attentamente il ricamo, come se da un pezzo non avesse pensato ad altro, ed il discorso di suo padre non l'avesse menomamente distratta da quel pensiero. Il filo d'oro è nell'armadio, della nostra camera, rispose la Paola. Poi, tirando l'ago in fretta e senza guardare sua sorella soggiunse: La nostra povera camera che dobbiamo abbandonare. Le tremava la voce ed era tutta convulsa.

E se il suo pensiero fosse volto ad altro, lo rimettevano in carreggiata i danari che dava la mattina alla serva per la spesa, le posate a tavola, i bottoni di metallo de' giubboni dei contadini che incontrava per strada, la catenella d'oro, il pomo d'argento del bastone d'un amico, la sua tabacchiera.... i candelieri dorati dell'altar maggiore, i turibuli allineati nell'armadio socchiuso della sagrestia, il calice, i ricami d'oro degli arredi.... Sin nell'ostia che alzava tra le dita per consacrarla, al posto del Cristo in croce, ebbe a vedere diverse volte una nube d'oro!

Nell'armadio non c'è; disse Gino. In quei cassetti nemmeno. Chiamami Giuseppe; egli forse ne sapr

Sibbene in quell'anima trasparente, quadrata, vuota di ogni altro affetto, viveva l'unico ed arido sentimento del dovere. Era dovere per lei alzarsi presto la mattina, dirigere le serve che impastavano ed infornavano il pane, dare gli ordini pel pranzo, aprire e chiudere gli armadi; poi invigilare che i letti fossero rifatti, e bene rimboccate le lenzuola, che non rimanesse polvere sui mobili, che fossero battuti e scossi i tappeti. Il sabato ci era da sorvegliare la grande e complicata faccenda del bucato, seguita da quella ancora più importante dall'insaldare: si dovevano distribuire ai poveri le elemosine consistenti in danaro, panni, medicine e commestibili. Alla fine di ogni stagione conveniva fare le conserve dei frutti, rifornire le provvigioni esaurite, discorrere coi coloni, scrivere a quelli che non si erano presentati: alla fine dell'anno fare il bilancio, paragonarlo con quelli precedenti, dare i conti al padre, parlandogli cogli occhi bassi, a voce sommessa, di cifre, di affari, di nuove economie; riceverne in cambio, come unico e venale segno di soddisfazione un titolo di rendita di dieci lire e deporre sulla fredda mano di lui un bacio gelato per ringraziamento. A Pasqua ed a Natale, Silvia doveva scrivere ai parenti lontani quelle sciocche ed inutili lettere di felicitazioni, sempre con le stesse frasi; al principio dell'inverno e dell'estate scriveva ad una sarta della capitale, perchè le mandasse un abito ed un cappello, lasciando a lei la scelta del taglio e del colore; l'abito arrivava ed era chiuso nell'armadio, per uscirne solo la domenica, quando Silvia andava alla messa, la seconda messa, ascoltata in chiesa solo da poche devote. Essa leggeva nel suo libro le parole di preghiera che non trovavano alcuna eco nell'anima; la messa finiva, un grande segno di croce, ed a casa un'altra volta. Erano questi i suoi doveri; essa non trovava gusto noia in alcuno di essi: la carit

Ah, Silvestro, sei tu? diss'egli, come per dissimulare sotto la cortesia del saluto un primo e naturalissimo gesto di dispiacere. Puoi dirmi dov'è andato a ficcarsi il mio abito grigio! Sai? quello che ha i bottoni metallici. Illustrissimo, non ne so nulla; rispose Silvestro. Cercherò nell'armadio.

Non fate complimenti; ne troverete nell'armadio, in cucina. E salì alla camera del curato. Io feci un giro pel villaggio. Gruppi di montanari e di villanelle, seduti davanti alle porte delle capanne, s'indugiavano a respirar l'aria balsamica della sera.