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Più tardi, io tornerò sulla riva, e se mi vorrai, uscirai a prendermi. , verso le cinque; prima fa troppo caldo. Addio, Bruno! Addio, signorina! Chiamami Nicla! Addio, Nicla! Stese le braccia, attirò a il viso della fanciulla e la baciò sugli occhi, sull'uno e sull'altro sapientemente. Poi si mise a correre, si volse a salutar con la mano, e scomparve oltre il cancello della villa Florida.

«Per questa nottereplicava Fossano così macchinalmente e stato un pezzo irresoluto: «oh, notte d'inferno!...» proruppe alla fine, e disceso sull'ultimo gradino saltò nella barca. «Ma pensate d'andarvene così solo? a quest'ora? Aspettate che venga anch'io.» «No, tu hai da star qui... piuttosto chiamami qualchedun'altroVenne un altro servo, saltò esso pure nella barca, e si partirono.

Chiamami mamma, ella esclamava sovente: non lo sono di gi

FLAMMINIO. Com'ell'ha aperto l'uscio, entra dentro; e mira se vi è; e chiamami. CRIVELLO. Lasciate fare a me. CLEMENZIA. Che dite, signor Flamminio? FLAMMINIO. Che fai, in casa, del mio ragazzo? CLEMENZIA. Che ragazzo? E tu dove entri, prosuntuoso? vuoi intrare in casa mia per forza? FLAMMINIO. Clemenzia, al corpo della sagrata, intemerata, pura, se tu non mel rendi...

Chiamami come vuoi. «Desiderata!», diss'egli lentamente, e il colore abbandonò il suo viso mentre profferiva quel nome. Quella sera Nancy scrisse sulla seconda pagina del suo diario una data e un nome. Poi li cancellò. E la Regina rimase sola nel librino celeste e oro.

Chiamami Nora, perchè.... perchè.... non voglio essere che Nora, voglio tornare la.... la Nora.... la Nori!... ! ! e accesa in viso, cogli occhi stralunati, ridendo con un riso strano, convulso, e puntandosi l'indice alla fronte, ripeteva colla voce rauca: Perchè io.... perchè io sono Nora!

Nell'armadio non c'è; disse Gino. In quei cassetti nemmeno. Chiamami Giuseppe; egli forse ne sapr

E allora chiamami pap

Su, da bravo, chiamami Enrichetta, Enrichetta! O che non puoi parlare? Parler

Che vuoi fare, Mortella? Mortella. Chiamami piuttosto Mortina omai, come fa la Rondine quando è tenera, e non sa perché. Giana. Sei strana. Mortella. Sapresti tu cadere con la faccia contro terra? Giana. Sei come fuori di te. Mortella. , è vero: fuori di me e di tutto. Giana. Ma parla almeno. Che sai? Mortella. Non so nulla, e indovino tutto. Giana. Da che ti viene questo rancore implacabile?