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Ci si va una volta, ci si va due, ci si prende il gusto dell'incenso, e non si sa dove si vada a finire, tra tante scimmiottate. Non amo i preti, lo sapete; e senza nessuna intenzione di farvi dispiacere.... A me, generale?

Quando fu sicura d’andarsene, le parve più facile di manifestare il dispiacere di lasciare i parenti del marito, così buoni per lei, e non mancò di mostrarsi afflitta di lasciare la villa, e vivamente riconoscente di tante cortesie ricevute.

Contro di me? esclamò la signora tirandosi addietro sulla poltrona ove stava mollemente adagiata, di me? E che vi è da ripetere sul mio conto? Oh! duolmi di avervi dato un dispiacere; nel caso perdonatelo al mio zelo, alla mia inalterabile affezione per voi: non parlo più.

Nun accumminciammo 'a soleta letania!... Aie raggione tu! 'E' ntiso, vattenne!? Ma ched'è, mo' mme ne cacce? Vattenne!... Me tuorne a di' vattenne?... 'Onn'Amá!... Ca io ve faccio assaggiá quacche brutto dispiacere! Tu?... Na vota mme putive ntussecá, ma mo' é fenuto 'o tiempo!

Vittor Hugo mi fece sedere al suo fianco, e mi indirizzò la parola. Si fece subito, un gran silenzio attorno, per prestare attenzione al nostro dialogo, che da parte mia si riduceva a quelle rare e timide risposte che sono di prammatica in simili udienze. Vittor Hugo dichiarò che riguardava la Spagna come sua seconda patria, mostrò il suo dispiacere di vederla molto indietro su la via del progresso e soggiunse che non poteva essere altrimenti in un paese dove la Santa Inquisizione aveva martoriato senza piet

Due minuti dopo, egli e suo figlio erano introdotti dal salotto nello studio, e, mentre essi entravano da una parte. Sua Eccellenza appariva con atto premuroso da un'altra. Conte! Quale fortuna?... Dite un dispiacere, Eccellenza, per cui vengo ad implorare il vostro patrocinio. Lasciatemi essere egoista e soggiungere che il vostro dispiacere è una fortuna per me.

MASTICA. Non vo' far questo dispiacere a me alla mia persona; so ben quel che tu vuoi. Per parlarti chiaro, balia, se ben tutte le donne son insaziabili di natura, la tua non ha fin fondo. Star morto di fame, stracco, fastidito e donne intorno, pensalo tu. BALIA. Non vo' quel che tu pensi. MASTICA. Io pensava quel che tu suoli volere. M'hai ritornato l'animo: lasciami respirare un poco.

E si rimise a guardare di fuori, per la vetrata. Ecco disse il vecchietto risollevato-è alla lezione. Qui si è molto severi.... La vedova ebbe un moto di dispiacere. Strinse meglio sul petto il bambino, e rimase impiedi, aspettando ancora, sperando ancora. È proprio impossibile? mormorò timidamente. Eh? fece il vecchio sicuro, impossibile. Voi siete sua madre, non è vero?

Prima che giungesse la sera del giorno seguente, mi persuasi che, a rimediare all'offesa che le avevo fatta, ed al dispiacere che avevo dato a Giorgio, era necessario che passassi ancora quella sera con loro. Andai a vedere Fulvia nel suo camerino in teatro; Giorgio mi vi raggiunse, e tornammo all'Albergo Milano insieme.

Oh! nossignora, li beveva per farsi passare il dispiacere di non poter guadagnare di più.