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BALIA.... Dice ch'ora è tempo dar ordine allo inganno ordito per turbar queste nozze del capitano, però desia parlarti su questo fatto or che la madre è in letto; che entri in questo vicolo che ti parlerá da quella fenestra secreta. OLIMPIA. Balia balia! BALIA. Figlia eccomi, ferita dell'anima mia! OLIMPIA. È qui Mastica? ecci alcun per le fenestre o per la strada che mi veggia?

Mi sedetti presso la donna, le presi le mani, e le dissi: Vuoi ascoltarmi, amica mia? Debbo parlarti a lungo. Dal movimento di viva attenzione che seguì in Lidia a queste parole, compresi ch'ero arrivato a tempo e che s'ella non aveva osato mai chiedere, non aveva per ciò men desiderato quell'istante di confidenza.

Devo parlarti.... Le due donne saliron di nuovo nella vettura, che riprese la sua corsa. Oh mamma, come sono felice! esclamò Loredana, tornando ad avvinghiarsi al collo della madre, e baciandola con forza. Chi ti ha detto che ero qui? Sei venuta a farmi compagnia? Sono sola, tutta sola. Starai con me.

Vieni, vieni, Gaetano, soggiunse Monti. Vieni a mangiare un boccone con noi. No, no, disse il giovane visibilmente imbarazzato. Avrei bisogno di parlarti. Parla pure. Guarda che bell'innamorato! disse Teresa con un cenno burlesco di sdegno. Non dice nemmeno una parola alla sua sposa! Meriterebbe che lo lasciassi in piedi. E così dicendo, avvicinava una sedia. Ma Tognetti rimase in piedi.

Non mandare un grido, non tentare nulla, disse Elenka risolutamente. Voglio parlarti. Non ti conosco. Mi conoscerai fra poco. Non sei tu Fathma? Ebbene? L'amante dell'arabo Abd-el-Kerim? Abd-el-Kerim! esclamò l'almea. Che sai tu del mio fidanzato? Dove trovasi egli? Vieni a dirmi qualche cosa? Parla, parla, che ho il cuore infranto.

Tutti e due avevano scelta la carriera militare, e si disponevano ad entrare in un collegio marina. Una mattina Marco ricevette un biglietto dal dottor Andreoni che lo pregava di recarsi da lui, e vi corse subito. Non sono venuto io da te perchè avevo bisogno di parlarti da solo, disse il vecchio appena lo vide entrare. Aveva un'aria assai grave, e Marco si impauri.

Senti, uscì a dire il cieco improvvisamente, poichè abbiamo tempo, voglio parlarti d'una cosa. Ti ricordi quando, dopo avermi spiegato il tuo sistema filosofico... la materia cosmica eterna, le forze, la materia organica, i vasi, le fibre, i tessuti, che so io, mi domandavi se mi avevi convinto, ed io ti rispondeva che era inutile, tenessi tu le tue idee, terrei io le mie...

Eppure quella savia esclusione basterebbe a moralizzare l'ambiente parlamentare, a risanarlo e a prolungare la vita del nostro parlamentarismo tanto malato. Ma io, tesorino mio, non devo parlarti dell'avvocato che come marito possibile; e gli avvocati son tanti e anch'essi hanno come tutti i galantuomini il diritto di prender moglie.

È il cugino del mio albergatore; l'ho pregato io stessa di accompagnarci. Ti fa la corte? Ma neppur per ombra. E mi risponderai alla lettera? Perchè no? Dove stai? Debbo parlarti. Marliani cavò un biglietto di visita, sul quale, in calce, stava l'indirizzo. Debbo parlarti di cose serie. Ma guai a te se tu dici qualcosa sul conto mio... sai. A Parigi tu non mi hai conosciuta.

Ti ho detto che aveva da chiederti una promessa solenne; bisogna ch'io la riceva, prima di spiegarti la circostanza principale di cui devo parlarti; sonvene altre che, pel tuo riposo, importa che tu ignori per sempre. Promettimi dunque che eseguirai esattamente ciò che sono per ordinarti