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ESSANDRO. Andrò volontieri. CLERIA.... ch'io piango e ch'io muoio.... ESSANDRO. Sará fatto... CLERIA.... E se m'ama, che venghi presto.... ESSANDRO.... quanto comandate.... CLERIA.... E se mio padre non si contenta darmelo per sposo, digli ch'io vo' fuggirmene seco nella fin del mondo. ESSANDRO.... Volete altro? CLERIA. Non altro; raccomandamegli strettamente.

Chi me piú teme ed obbedisce, sappi, ch'ei m'ama piú. POPPEA ... Troppo mi rende ardita il temer troppo. Oh qual puoi farmi immenso danno! il tuo amor tu mi puoi torre... Ah! pria mia vita prendi: assai minor fia il danno. NER. Poppea, deh! cessa: nel mio amor ti affida. Mai non temer della mia fede: al mio voler bensí temi d'opporti. Abborro, io piú che tu, colei che rival nomi.

E che perciò? proruppe impetuoso Aloise. Non m'ama, e sia. Non lo sapevo io gi

Unde voglio che tu sappi che il servo mio, che imperfectamente m'ama, cerca piú la consolazione, per la quale egli m'ama, che me. E a questo se ne può avedere: che, mancandoli la consolazione o spirituale, cioè di mente, o consolazione temporale, si turba.

Rieda pur ella, che Neron sul seggio locò del mondo; ella a cacciarnel venga. Di te mi duol, non di me no, ch'io presso d'Otton mio fido a ritornar son presta Amommi ei molto, e ancor non poco ei m'ama: potess'io pur quell'amator fermo riamare! Ma il cor Poppea non seppe divider mai; vuole ella il tuo core con l'abborrita sua rival diviso.

Amo, e sovra il cor mio palpitò il core Del mio Diletto, ed era ah ! il proclamo All'universo in faccia era il Signore! Io lo vidi, il conobbi, ei m'ama, io l'amo! Fac ut ardeat cor meum. Amo, e sovra il cor mio col nome santo Sta del Signor quel d'una Donna impresso Quel della Vergin che a Lui siede accanto! Quel di Colei che gloria è del suo sesso!

AMASIO. Non giova dircela, perché sa tutti i miei pensieri. LIDIA. Deve esser vostro amico. AMASIO. Tanto amico che son come egli stesso. LIDIA. E dice che m'ama molto? AMASIO. Cosí amaste voi me! LIDIA. Sappiate, Amasia, sorella cara, che non è persona al mondo che v'ami piú di me, perché vedo che veramente mi amate di cuore e compatite i miei dolori.

Io l'amo come egli m'ama. Ambedue siamo torturati dall'amore, ambedue soffriamo le pene dei dannati per la gelosia che ci rode, ambedue rotoliamo, inebbriati di amore e di dolore, per una china dirupata dove a nulla possiamo rattenerci.

No, perchè ella non m'ama.... ed io perderò la ragione. Sarebbe un gran male! Una mente così salda, formata a così buona scuola, ornata di così savie massime!.... Non potresti più fare il tuo discorso per la legge Oppia, tuonare anche tu dai rostri, contro la vanit

Parlar d'odio in un giorno come questo! Oh, anche mia madre odiava colui.... E mia madre aveva l'istinto sicuro.... Se gli facessi del male, ella ne esulterebbe sotterra. Voi bestemmiate.... Lasci pur ch'io bestemmi, poichè non m'ama.... Chi si cura più di me?... Mia madre è morta.... ed ella, Maria, è la sua ultima parola quella che ha detto? Calmatevi, Cipriano....