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Io l'amo come egli m'ama. Ambedue siamo torturati dall'amore, ambedue soffriamo le pene dei dannati per la gelosia che ci rode, ambedue rotoliamo, inebbriati di amore e di dolore, per una china dirupata dove a nulla possiamo rattenerci.

Sono venuto a compiere, le disse il magistrato con tono gratulatorio, un dovere molto piacevole. La giustizia è convinta della vostra innocenza: voi siete libera. Se avete creduto che noi godiamo nell'accusare, nel sospettare ad ogni costo, io vorrei che, uscendo di qui, vi persuadeste d'esservi ingannata. Il nostro dovere è di scoprire il vero; quantunque lo scopo sia degno sopra ogni altro, soffriamo anche noi quando, contro le apparenze fallaci, non possiamo aiutare gl'innocenti a liberarsi. Ma, ripeto, oramai la giustizia non ha più nessun conto da chiedervi. Certo il ricordo del tempo passato qui dentro non potr

Noi viviamo, soffriamo, ci divertiamo, amiamo per periodi che si seguono e si rassomigliano con ordine meraviglioso; noi, dimenticando facilmente, non ci accorgiamo che una cosa che eseguiamo e ci sembra nuova, è quella di tutti gli anni, della stessa epoca.

EUGENIO. Non considerate, signora, che ho un padre concorrente nell'amor mio? e se ben mi veggio in tante difficoltá e rispetti di mio padre, pur Amor non permette che cangi voglia. Il padre cerca privarmi di quello che mi si deve per amore; io ne prego e riprego vostro fratello, e dubito per la troppa importunitá di esserli molesto: avemo sofferto tanto, soffriamo un altro poco.

Perchè, è forza il dirlo, noi viviamo disonorati: disonorati, o giovani, in faccia a noi stessi, in faccia all'Austria, in faccia all'Europa. Nessun popolo in Europa, dalla Polonia in fuori, soffre gli oltraggi che noi soffriamo; nessun popolo sopporta che una gente straniera, inferiore di numero, d'intelletto, di civilt

«Io per me non veggo la via di scansare la ventura: quello che soffriamo sotto l'uomo è certo; quello che ci apparecchia Carlo è anche incerto; secondo i calcoli della prudenza umana, parmi che il caso meriti di esser tentato.» «Così voi mi avete, Anselmo, rotto ogni ragionamento, io starò a dimostrarvi, se il vostro pensiero meriti biasimo o lode.

«Il grido che si muore di fame è nell'aria. Tutte le camerate ci fanno chiedere dei bocconi di pane. Noi, che soffriamo un po' tutti di inedia, mandiamo gli avanzi delle nostre pagnotte ai 35 minorenni della camerata quasi in faccia alla nostra. Tra loro sono pochissimi quelli che possono spendere per il sopravitto. Devono essere tutti poveri o figli di poveri.

Non è cosa da valoroso voler la corona e il trionfo prima che abbia combattuto: soffriamo, ché Amor ci coronerá del nostro soffrire. ARTEMISIA. Mio padre non vuol darmivi per sposa se egli non conseguisce da voi Sulpizia: vuol comprar l'amor di vostra sorella col mio riscatto e vuole che io sia il prezzo de' suoi desidèri.

Ai bianchi che cercavano di dissuaderlo dall'orribile costume, il vecchio Orso Veloce rispondeva: Voi avete avuto un Cristo che morì sulla croce per voi e ne menate gran rumore. Noi facciamo quello che voi non osate fare: ci leghiamo noi stessi sulla croce del nostro dio e soffriamo con lui: voi non avreste il coraggio di fare altrettanto!