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Avete visto? ella diceva al pacifico marito. Valeva la pena di aver fatto la vita che s'è fatta in questi ultimi giorni, valeva la pena ch'io aiutassi il flebotomo a metter, con riverenza parlando, le sanguisughe a quell'empiastro del conte Leonardo, per esser poi trattati come parenti lontani che vanno a palazzo a ogni morte di papa o come estranei che non hanno altro merito che quello di recitar quattro versi nelle feste di famiglia?... Quattromila lire venete una volta tanto.... Una miseria!... E invece le migliaia di ducati all'Ospitale, alla Casa di Ricovero, agli Orfanotrofi, agli Asili d'infanzia, ai Catecumeni, o che so io... tutto per aver gli articoli della Gazzetta e le lapidi nei vari istituti.... Come se il morto leggesse quegli articoli e le iscrizioni di quelle lapidi!... Ma il dispetto maggiore me lo fanno quelle pensioni ad agenti e a servitori... dopo che il conte Leonardo ha detto lui stesso che tutti rubano in casa sua.... Se rubano!... Quel sior Bortolo peggio degli altri.... Sempre così mellifluo, sempre così cerimonioso... lustrissimo, lustrissima, e inchini, e baciamano, e proteste di devozione, e intanto s'empie le tasche di ben di Dio.... E i fattori di campagna?... Che cere da Patriarchi!... Bianchi e rossi da fare allegria.... Rendono i conti a loro modo, si servono dei cavalli di lusso, dotano le figliuole, allargano i loro poderi... insomma un carnovale.... Ma perfino il cuoco ha tutta l'aria d'un gran signore, e a vederlo la domenica quando conduce a spasso la moglie lo si direbbe un milord.... Gli è che oltre alla sua paga ha gli incerti e accetta ordinazioni di pranzi da questi e da quelli, e tutto vien fuori dalla cucina Bollati.... Camerieri e guatteri, non c'è bisogno di dirlo, cacciano le mani anche loro nelle casseruole e non ce n'è uno che non porti a casa il suo fagotto di roba... le donne fanno il resto e vorrei aver io tutti i capi di biancheria e di vestiario che quella stolida della Chiaretta si lascia portar via sotto agli occhi.... È inutile che facciate quelle smorfie... queste son verit

Ci ho pensato su, e mi son convinto che non posso far di meno di sposar Fortunata. Ho degli obblighi. Il lustrissimo Zaccaria e la lustrissima Chiaretta rimasero di sasso, perchè fino allora il contino non s'era mostrato così soggetto agli scrupoli.

Così, senz'accorgersene, ell'accettava il suo disonore, accettava tutto piuttosto che l'abbandono. E quando s'alzava dal letto dopo una notte insonne e angosciosa, ella contava l'ore e i minuti che la dividevano dal momento in cui il gondoliere di Ca' Bollati sarebbe venuto a prenderla per ordine della lustrissima e l'avrebbe accompagnata a palazzo.

Tutto considerato, i maggiori ostacoli all'adempimento del gran disegno della contessa Zanze non venivano dal lustrissimo Zaccaria, dalla lustrissima Chiaretta.

Eh continuava il barcaiuolo epicureo ai tempi delle lustrissime Adriana e Marina ci si divertiva in Palazzo. Altro che adesso! Non s'eran mai viste due cognate che se la intendessero meglio di quelle. Mai una gelosia, mai la cattiva azione di portarsi via i morosi, ma invece un aiutarsi, un difendersi ch'era un piacere a sentirle. Io ero il confidente di tutt'e due, e quando l'una o l'altra diceva di voler la gondola a un remo solo e che quel remo dovevo esser io, sapevo benissimo di che si trattava. Qualche volta i due mariti e i due rispettivi cavalieri serventi volevano tirarmi in lingua. Mi ricordo che un giorno il nobiluomo Barbo, che serviva la lustrissima Adriana, mi disse: «Tu tieni il sacco a quella fraschetta.» «Nobiluomo io risposi la parli con rispetto della padronaSicuro; perchè io non ammettevo scherzi su questo proposito.... Ma quando potevo, coi debiti riguardi, dare un buon consiglio alle lustrissime, mi facevo coraggio. E raccomandavo loro di usar prudenza e di salvare le apparenze, che son quelle a cui il mondo bada di più. Così facevo il mio dovere, e le padrone, che non avevano ombra di sussiego, me ne ringraziavano. Erano due angeli, quelle donne, e non è mica a credere che fossero cattive mogli. Bisognava vederla Sua Eccellenza Adriana durante la lunga malattia del marito. Pareva una suora di carit

La lustrissima non era mossa dalle ragioni di suo marito.

Sicuro, un gran sangue. Ma intanto (poichè non s'era nemmeno potuto effettuare l'andata in campagna a cagione di un'epidemia di tifo che infestava in quei mesi i pressi della villa) non c'era modo di levarsi d'attorno la contessa Zanze, la quale voleva che si rendesse l'onore alla sua creatura, e s'era ostinata a non veder altro risarcimento possibile che il matrimonio. E non si lasciava mica scoraggiare dalle ripulse, ma tornava alla carica col lustrissimo Zaccaria, o con la lustrissima Chiaretta, o con Leonardo, o con don Luigi, che nella sua qualit

Per più settimane il nostro giovinotto fu in gran burrasca, e in tutto questo tempo don Luigi dovette consacrarsi interamente alla lustrissima Chiaretta e assisterla nelle sue pratiche religiose o apparecchiarla con esempi della Sacra Scrittura a sopportar con animo forte la prova che pareva esserle serbata dal Signore.