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L’innamorato non era il cavalier servente. Quello era un infelice che trascinava la catena d’una passione ardente; questo, felice, perchè alieno da gelosie, sospetti, guai: distinzione fondamentale, fatta da un testimonio del cicisbeismo. Una cicalata di Fr. Sampolo è la più sottile psicologia del Cavaler serventi. Non conosciamo in proposito studio intimo più fine, come della voce cicisbeo non conosciamo etimologia più sicura di quella data da un vocabolarista siciliano d’allora⁴¹⁴. Solo il cavalier servente, secondo il Sampolo, gustava i più deliziosi piaceri, veri o fittizî che fossero. Preferibile l’amore senza amaro, com’era il suo. La dama ed il cavaliere godevano d’una felicit

³⁵⁷ Ogni cuore vien preso all’improvviso. F. Sampolo, Parte quarta. Lu Cavaler serventi, Cicalata, ottave 46 e 49. Ms. inedito, messo a nostra disposizione dal venerando prof. Luigi Sampolo, figlio del valoroso poeta. Con questi ardori è facile immaginare quel che dovesse avvenire tra le teste calde dei giovani.

E quantunque le sue massime non sieno per altro sempre quelle che un'illuminata filosofia deve approvare, la poesia dell'Alfieri non pecca certo di futilitá. Il Parini consacrò il suo immortale poemetto a deridere l'ozio e la mollezza, e contribuí a far cessare lo sciocco costume de' cavalieri serventi, abolito poi piú efficacemente dalle grandi vicende di cui siamo stati testimoni.

Furioso lo scontro; accanita la pugna; i Finarini fecero miracoli di valore per una intiera giornata. Quivi si segnalò Paolo Adorno, nipote di Barnaba, combattendo a corpo a corpo con Giovanni di Cuma, che fu balzato d'arcioni e campato a fatica dai suoi serventi e compagni. Vantaggio di quella giornata, in apparenza, nessuno.

Di punto in bianco! gridarono poco stante i serventi, che stavano alle vedette, quali inerpicati sulle traverse della stecconata, quali in bilico sui carretti delle artiglierie. Vedi che squarcio! E come son ruzzolati! Ne hanno abbastanza, di treggèa; scantonano alla lesta, come gatti scottati dall'acqua calda.

Disse la dama: Io non l'ho avuto ancora, ed il pigliarlomi saria molesto, perocché il meglio alle fattezze isfiora, oltre che mi potrebbe esser funesto. Disse il marchese: Non, in fede mia. La dama co' serventi passa via. Un gran rumor venía su per la scala, un ridacchiar femminile e maschile. Terigi sta come terzuol sull'ala, e si diguazza a comparir gentile.

Chy. A me par strano forte tai parole Che dirmi non si sole. & non bisogna Devresti da vergogna. fugir via Chi credi tu ch'io sia. va far tuoi fatti. Et non usar tai atti. un'altra volta. No. Madona. non mi ascolta. o iusto Iove Qui bisogna altre prove. o miei serventi Portate qui gli argenti. perle. & l'oro.

In tempo di guerra, cioè quando l'uomo cerca ogni mezzo possibile di distruggere l'uomo, gli assetati di sangue, sono generalmente assistiti da benefattrici che, oltre alla custodia dei serventi ordinari, consacrarono ai soffrenti la preziosa loro esistenza.

Ei credea delle sue galanterie ridesser, donde anch'egli ismascellava, sicché ognuno le risa raddoppiava. Il marchese Olivier faceva il saggio, ed i serventi correggeva spesso. Io non intendo dicea qual vantaggio, qual piacer sia stare alle donne appresso.

Talor dir cosa santa aveva intesa, ch'era un'oscenitá da malandrino. L'altre ridean quand'ell'era discesa, buffoneggiando Avolio paladino, ch'era servente a lei, siccome intendo, e lo commiseravano ridendo. Gli altri serventi delle quattro prime, per fare alle servite cosa grata, faceano anch'essi un sghignazzar sublime.