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Qualunque traccia di antica storia è scomparsa. E' vero che il palazzo dei Gaetani occupa evidentemente il terreno gi

La Chiesa si era ridotta al termine di che parlammo per colpa dello strazio che ne manarono i Papi in benefizio dei loro figli e nipoti: per questo diventò necessaria la riforma, che lo stesso Paolo III prescrisse, e verun Papa mai dava come costui esempio pernicioso dei medesimi errori. Creò cardinali suoi figli o nipoti Alessandro, e Ranuccio Farnese, e Guido Antonio Sforza figliuolo di Costanza Farnese di dodici, di quattordici, e di quindici anni; e non che ad altri allo Imperatore, che gliene toccò qualche parola, rispose, contro il suo costume alterato; e promosse altresì alla porpora Niccolò Gaetani discendente di Bonifazio VIII e congiunto con la casa Farnese; fra i trentasei cardinali, ch'egli elesse, occorre anco un Roderigo Borgia dei duchi di Gandia, onde non istette per lui che un'altra volta il sangue di Alessandro VI non rese sacro il soglio di San Pietro. Usurpò Camerino alla ultima erede dei Varano, allegando le femmine escluse dalla successione del padre, lo rese gi

«Nei primi tempi del viceregno del Caracciolo s’intesero lagnanze circa il servizio di correria. Pieghi disserrati e di nuovo chiusi, attrassi (ritardi) di consegna di lettere per replicati procacci cagionarono risentimenti. Il Duca Pietro Alliata e Gaetani, Luogotenente allora di Corriere maggiore del Regno, fu accusato d’indolenza dal Caracciolo alla Corte di Napoli. La verit

Prendemmo terra a Torre Vittoria, dove il piede del promontorio si perde sul lembo della spiaggia, senza però avere un luogo di approdo in forma di porto. Non vi erano pescatori, barche. La torre è un edificio quadrato, dicesi costruita dai Gaetani. La sua guarnigione è stata soppressa, come quella di tutte le torri marittime, alla caduta del governo pontificio.

Scene barbare e selvagge del medio evo, scomparse da gran tempo, al pari dello splendore del nostro grande impero e del prestigio del papato stesso. L'ultimo papa di Anagni fu Bonifacio VIII, della famiglia Gaetani. Chi ignora la sua prigionia nello stesso suo palazzo, e la tragica fine che seguì immediatamente la sua liberazione?

Nel 1294 la sorte aveva strappato l'eremita Pietro da Morone dalla sua profonda solitudine del monte Majella, per innalzarlo al seggio papale. L'eremita, debole ed inetto, aveva preso dimora a Napoli, divenendo lo strumento cieco di re Carlo. Intanto l'ambizioso e risoluto cardinale Benedetto Gaetani di Anagni, aspirava alla tiara pontificia.

Saba Malaspina, cont., pag. 337. Il suo nome anzi di salire al pontificato, era Giovanni Gaetani di casa Orsina. E veramente fui figliol dell'Orsa, Cupido per avanzar gli Orsatti, Che su l'avere, e qui me misi in borsa. DANTE, Inf., c. 19. Muratori, Ann. d'Italia, 1277 a 1280. Raynald, Ann. ecc., 1277 a 1280. Saba Malaspina, cont., pag. 338. D'Esclot, cap. 64.

Pietro, o meglio Celestino V, decise di abdicare, e così fece, cinque mesi appena dopo la sua elezione, fuggendo quindi subito nella sua solitudine. Ma non appena il Gaetani fu eletto papa col nome di Bonifacio VIII, fece arrestare il fuggiasco, lo portò nel suo palazzo di Anagni e da questo poi lo relegò nel vicino castello di Fumone, dove l'infelice eremita finì i suoi giorni.

Quando poi dai monti Volsci si scende nella pianura marittima, è il nome e la signoria di un'altra famiglia baronale di Roma, quella dei Gaetani, duchi di Sermoneta, che più spesso risuona al nostro orecchio. Attraversai il Sacco presso la Mola de' Piscari, molino veramente pittoresco, che sorge fra le rovine di un antico castello dei Colonna, del quale rimangono ancora notevoli avanzi.

I cardinali si eran divisi in due partiti. A capo dell’uno, Matteo Rosso Orsini, e Francesco Gaetani nipote di Bonifazio VIII; che stavano, come andavan dicendo, per la onorevol memoria di questo, e volevano un papa italiano: a capo dell’altro, il cardinale Napoleone Orsini e il cardinal Niccolò da Prato, non felice paciero in Toscana, ambedue partigiani francesi.