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Don Giovanni vi conosceva un mulattiere, che abitava presso il mulino, e pensò di svegliarlo per chiedergli i muli. Nascose i due compagni in una fratta e avanzandosi sotto la casa lanciò un sasso alla finestra del mulattiere. I monti neri nella notte, appena divisi dal fiume, parevano più sinistri in quella gola; l'acqua mormorava sotto il ponte con lamento continuo. La finestra si aperse.

L'ultima sera andai al Teatro del Liceo, che ha fama di essere uno dei più belli d'Europa, e forse il più vasto. Era pieno zeppo di gente dalla platea alla piccionaia, che non ci sarebbe più capito un centinaio di persone. Dal palco in cui ero io, si vedevan le signore della parte opposta piccine come bimbe; e a socchiuder gli occhi, non apparivan più che tante strisce bianche, una ad ogni ordine di palchi, tremolanti e luccicanti come immense ghirlande di camelie imperlate di rugiada e agitate dal zeffiro. I palchi, vastissimi, sono divisi da un assito che s'abbassa dal muro verso il parapetto, lasciando scoperto tutto il busto delle persone sedute sulle prime seggiole; in modo che, all'occhio, il teatro par fatto tutto a gallerie, e n'acquista un'aria di leggerezza che fa un bellissimo vedere. Tutto sporge, tutto è scoperto, la luce batte in ogni parte, ogni spettatore vede tutti gli spettatori, le corsie son spaziose, si va, si viene, si gira a tutt'agio da ogni lato, si può contemplare ogni signora da mille punti, passare dalle gallerie ai palchi, dai palchi alle gallerie, passeggiare, far crocchio, bighellonare tutta la sera di qua e di l

Nel mezzo v'era una folla di generali, di cerimonieri, di magistrati, di nobili, d'ufficiali, di schiavi, arabi e neri, tutti vestiti di bianco, divisi in due grandi schiere, l'una di fronte all'altra, alla distanza d'una trentina di passi.

Gli ammalati, divisi dalle pareti, vivono in uno stesso ambiente e respirano la stessa aria. Con delle malattie contagiose state fresco. Così è del sistema curativo.

«Quelli che ci scontravano ci credevano marito e moglie, o, se ci conoscevano, sapevano delle nostre promesse, e pensavano che fossimo felici di quella passeggiata sentimentale a lume di gaz. E noi invece eravamo divisi moralmente, e stavamo per diventare estranei. «Volli pensare a Max.

Così, il suo amore fu un balsamo nascosto, soavissimo, purissimo. Io lo vedeva raramente, Giustino Morelli: giacchè mio marito lo teneva in sospetto, mentre lo irrideva, e giacchè egli aveva ribrezzo di stare con mio marito. A me stessa, in nome del santo e tenero amore di Giustino, mi ripugnava di vedere i due uomini insieme. Ma da lontano, divisi per giorni, per settimane, spesso per mesi, io sapeva bene che il vigile cuore di Giustino Morelli era mio, tutto mio, così completamente mio, che niuna donna, niuna assenza, nessun tempo, avrebbe potuto togliermi mai nulla del mio possesso. Nelle ore più misere e più affrante della mia esistenza coniugale, quando pareva per me crollato ogni senso di tenerezza, di bont

Pallida, di un pallore cereo d'ammalata, reso più evidente dagli abiti neri, ch'ella mai aveva smesso dopo la morte del marito; coi capelli tutti canuti divisi in due larghe liste sulla fronte solcata di rughe; con la persona magrissima e debole gi

Poi? Fummo divisi. Il destino, avverso al nostro amore, ci volle separati per sempre.... Passarono gli anni: non ci siamo rivisti mai più: di quell'antico sogno non restava che una traccia dolorosa nel nostro pensiero, come la memoria di una illusione svanita.... Ciò che avvenne di me, Ella lo sa. Loreta.... Se ebbe, per causa mia, un'ora cattiva nella sua giovinezza, ella seppe riconquistarsi il diritto alla felicit

Quai parenti! pensava; divisi fra loro da rancori, da odj, da passioni violente! parte di essi spogliati, sconosciuti, nascosti! E da Malta, continuò il barone, che notizie abbiamo? La lasciai da poco, e per ora non vi è nulla d'importante.

I borghesi hanno sempre qualcuno che li segue a piedi, e portano a cavallo il fucile di traverso. I forestieri son provvisti di cavalieri assoldati dal Governo»²²⁴. ²²⁴ Lettres sur la Sicile ecc. pp. 132-35. I campieri, che diremo governativi, andavan divisi in tre compagnie in ragione dei tre valli.