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La giovane aveva risposto, con un sorriso che illuminò la sua bella faccia magrissima: Che cosa dite, signora! Io faccio il mio dovere: nulla più. Sono felice nel farlo e sono sicura che Dio mi accorder

Una vecchia magrissima e grinzosa S'era posta a seder sovra le bare, Ed io l'udìa cantare Una canzon con voce cavernosa. La solinga megera, gravemente, S'accompagnava nelle note basse Battendo sulle casse Coll'ossa delle gambe macilente. Elia diceva: "Io son la portinaja, "E sono vecchia, e di pessimo umore.... "Ma quando ero sul fiore "Degli anni, allora, ero leggiadra e gaja!

Nell'anticamera si abbattè in una donna alta, magrissima, che portava un fitto velo sul volto, e che era vestita molto dimessa e di panni molto scuri: a guardarla, potea sembrare una di quelle squallide beghine, che frequentano sempre le chiese per domandarvi elemosine: e potea pur sembrare qualche cosa di peggio.

Vanardi non sapeva che cosa rispondere e si tacque. Accostatevi: disse la marchesa. Il pittore ubbidì. Allora si vide quell'involto di pelliccie e di coperture d'ogni fatta agitarsi per un moto interno che durò alcun tempo, finchè una mano scarna, magrissima, dal color della cera antica ne venne fuori. Questa mano si diede tosto a cercare, frugare e rifrugare qua e l

La Sant'Angelo stette ad udire benevolmente le lamentazioni della vecchia dicendole qualche parola di conforto. Era un tipo spettrale: alta, magrissima, con una faccia ossea e due grosse ciocche di capelli arruffati, ricadenti dalla fronte, sotto le pieghe di un fazzoletto giallo, gettato sul capo.

Pallida, di un pallore cereo d'ammalata, reso più evidente dagli abiti neri, ch'ella mai aveva smesso dopo la morte del marito; coi capelli tutti canuti divisi in due larghe liste sulla fronte solcata di rughe; con la persona magrissima e debole gi

Siamo alla sera del 31 ottobre 1798, e deve andare in iscena la nuova opera buffa: Il Cartesiano fanatico del Tritto con la Nicodemi, prima donna. Il cartello della Piazza Vigliena annunzia il cominciamento ad un’ora di notte, consueta dell’opera. A quell’ora appunto il teatro ha principio. Il colto pubblico di dame e cavalieri manifesta il suo mal’animo verso la Nicodemi, e protesta che non vuol saperne, altro che per udire o riudire la Semiramide⁷⁵. Al Capitan Giustiziere, Principe Carlo Gir. Castello, non par vero di cogliere la palla al balzo: e manda in carcere il messo ed il palchettiere. Ma come c’entrano questi disgraziati? chiede la Marchesa di S.a Lucia al Vicerè; ed il Capitan Giustiziere, che ha commesso un vero abuso di potere, posto tra l’uscio ed il muro, mendica per giustificarsi i più futili argomenti, e nasconde l’avversione al teatro di piazza S.a Caterina con questa magrissima scusa: A rispetto del digiuno, nelle vigilie, di estate si suole aprire il teatro a un’ora di notte; ma d’inverno non è così: le sere, le notti son lunghe, ed il pubblico non vuol esser congedato dal teatro presto. «Il moto che nelle vie cagiona il ritorno della gente dal teatro, tien desti i cittadini e rompe molti disegni nella citt

Sorvegliano 2 groppe enormi cubiche: un toro cieco che si chiama certamente Berlino, una vacca elegante magrissima che si chiama senza dubbio Vienna. Mascelle: bruuc bruuc bruucroff bruucroff. Fiati: fuu fuu. Code incensieri e code ventagli contro le mosche Turutuum turutuum di cannonate sul Grappa. Tuf tuf tuf tuf tuf della mia autoblindata.

Era dipeso per l'appunto da essi che Don Pietro Toschi fosse rimasto in quella magra anzi magrissima fra tutte le parrocchie di montagna. L'aveva accettata quarant'anni prima, contro la promessa che glien'avrebbero data un'altra più ricca; c'era rimasto venticinque anni aspettando; finalmente la buona occasione era venuta di scendere al piano e di fare un bel cambio.