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Saliva fino a lei nell'aria calda il profumo delle erbe giovani recentemente falciate; e lei aspirava quelle voluttuose esalazioni, mentre il suo cuore si struggeva in uno spasimo d'amore e di gelosia.

Nel 1294 la sorte aveva strappato l'eremita Pietro da Morone dalla sua profonda solitudine del monte Majella, per innalzarlo al seggio papale. L'eremita, debole ed inetto, aveva preso dimora a Napoli, divenendo lo strumento cieco di re Carlo. Intanto l'ambizioso e risoluto cardinale Benedetto Gaetani di Anagni, aspirava alla tiara pontificia.

Emilia s'era inavvertitamente stesa di nuovo sul divano, con un moto di voluttuosa pigrizia; sentiva ascendere fino al suo egoismo di donna il nembo di quella preghiera incessante, e lo aspirava a guisa di profumo, trovandovi tutto il compenso alla sua resistenza tenace, tutta la ragione della sua resistenza futura. Cesare la vide, e si alzò.

Elena taceva, avvolta nell’ampio mantello di lontra, con un velo su la faccia, con le mani chiuse nel camoscio. Egli aspirava con delizia il sottile odore di eliotropio esalante dalla pelliccia preziosa, mentre sentiva contro il suo braccio la forma del braccio di lei.

La signora d’Argencourt, sospettando che avessero fatto ciò per tema che sua figlia non avesse la pretensione di farsi sposare dal re, si sforzava di rassicurare il cardinale e la regina madre, dicendo loro che ella non mirava alto, ma che aspirava soltanto al posto di favorita!

Incapace a reggersi, piegava il capo sopra un guanciale, su una spalliera di poltrona, su tutto ciò che poteva darle l'illusione di una carezza. Perduta nelle immagini d'amore scioglieva i capelli, e, attorcigliandoseli sul volto, ne aspirava l'aroma giovanile, gemendo il proprio nome «Marta, Marta!», che la notte raccoglieva e agli echi deserti della campagna ripeteva «Marta, Marta

Or andiamo a tôr il possesso di Carizia, non temiamo piú il fratello. Gran maraviglia ch'essendo gionto a quel segno ove solo aspirava il cor mio, non sento quell'allegrezza che devrei; ho passata notte piú fastidiosa da che nacqui.

Brividi voluttuosi scorrevano pel corpo di Giovanni, che, felice di vivere, aspirava gli acri profumi dei nocciuoli, le cui chiome d'un verde cupo sopravanzavano i muri dall'un lato e dall'altro della strada, taceva, ascoltava, dava spesso alla cugina de' lunghi sguardi appassionati. Quando tornarono alla villa, alla parrocchia sonava l'avemaria.

Aveva tralasciato di accarezzare il coniglio; taceva; non respirava neanche; forse aspirava le fragranze giovanili di Fiordispina. Le donne, lo sapete, anche stando ad occhi bassi, vedono, in simili casi, o indovinano tutto quel che succede.

Era evidente per tutti che Andrea aspirava alla mano di Maria, e giacchè Silvio vi rinunziava, bisognava occuparsene.