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Vi era un salotto, col soppalco a legno intagliato e le mura coperte di cordovano a rosoni d'oro. Vi era un tavolo di frassino incrostato di avorio e di laminuzze di argento niellato, e grossi sgabelli di noce intagliati a sfingi, girigori e lacci aggroppati. Vi erano infine guastade di fiori ed una giga.

Il senza nodi abete al ciel se estende Cusì il robusto cerro e l'alto faggio Il fronzuto olmo in l'aria si sospende El cornio il pino, il frassino silvaggio Il lauro di che ornarsi il saggio attende Lo anornio tessa ghirlandette al maggio La palma si prepara a gran vittoria: L'edera e il myrto a poetica hystoria

Bisogna salir sugli alberi, disse l'ufficiale, e discese. Proprio davanti all'aia si drizzava un frassino altissimo e sottile, che dondolava la vetta nell'azzurro. L'ufficiale rimase un po' sopra pensiero, guardando ora l'albero ora i soldati; poi tutt'a un tratto domandò al ragazzo: Hai buona vista, tu, monello? Io? rispose il ragazzo. Io vedo un passerotto lontano un miglio.

Un momento, che mi levi le scarpe. Si levò le scarpe, si strinse la cinghia dei calzoni, buttò nell'erba il berretto e abbracciò il tronco del frassino. Ma bada... esclamò l'uffiziale, facendo l'atto di trattenerlo, come preso da un timore improvviso. Il ragazzo si voltò a guardarlo, coi suoi begli occhi celesti, in atto interrogativo. Niente, disse l'uffiziale; va su.

SPEZIALE. Che la mattina quando è nuda nel letto, le dii a bere un poco d'acqua di legno, poi le freghi la schena con un poco di grasso di frassino o di quercia; e se alla prima volta non facessi l'effetto, che continui la ricetta finché guarisca bene. SANTINA. Nepita, io non confido d'andar a piedi fin alla commare, e mi duole la gamba: va' a tormi il mio bastone. NEPITA. Vado.

Numerosi armenti vi riposavano all'ombra delle quercette, dei faggi e de' sicomori; il frassino e la tremula lasciavan ricadere le fronzute punte de' rami sulle aride rocce; un po' di terra appena ne ricopriva le radici, ed il più lieve soffio ne agitava tutti i rami.

11 Non così freme in su lo scoglio alpino di ben fondata rocca alta parete, quando il furor di borea o di garbino svelle dai monti il frassino e l'abete; come freme d'orgoglio il Saracino, di sdegno acceso e di sanguigna sete: e com'a un tempo è il tuono e la saetta, così l'ira de l'empio e la vendetta.

Finito che fu dunque l'alto verbo, benché infinito sempre lo servai, disparve 'l mio Signor in un soperbo triunfo tolto a mille e mille rai; ma nel fuggir un sòno cosí acerbo tonò dal negro ciel, ch'io ne cascai come frassino o pino, il qual per rabbia di vento stride e stendesi a la sabbia.

Nell'ombra alta del frassino Dove più l'erba è molle, Dorme i sogni innocenti: Sogna la balza morbida, Il verde ampio del colle, I giochi e l'acque garrule e lucenti. Accanto bruca e vigila La madre e sparsa giace La greggia in suo riposo: Mentre un sonar di fistole Sveglia nell'erma pace Dell'imminente sasso il Nume ascoso. Dormi, agnellino!

La stessa forma slanciata è del resto qui particolare a molti alberi e troppo comune per essere casuale; la mostrano la tremula, il frassino (di cui non incontrammo che un solo esemplare a corona rotonda, a Valdieri), l'ontano nero, il sorbo, il biancospino arboreo, il ciliegio e spesso il sicomoro, più raramente il faggio ed il salice. L'albero più comune delle vallate settentrionali è il frassino (F. excelsior), dal tronco tutto rivestito da foglie nerastre e pinnate; esso rimonta fin quasi a 1400 m. sul Colle di Tenda, e nel vallone della Trinit