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Dalle cime native il ghiaccio chiede Borea e lo muta in grandine funesta; Libeccio intanto del Tifone appresta L'arma a Scirocco che terribil riede. «Pel Simun, rugge, per le arene e il fuoco «Del genitor deserto, il giuro al cielo, «In fra le nevi porterò lo sgelo «E di Borea il mugghiar farassi fioco.

11 Non così freme in su lo scoglio alpino di ben fondata rocca alta parete, quando il furor di borea o di garbino svelle dai monti il frassino e l'abete; come freme d'orgoglio il Saracino, di sdegno acceso e di sanguigna sete: e com'a un tempo è il tuono e la saetta, così l'ira de l'empio e la vendetta.

È un'infinita "Catena!... Tutto muore!... E nel Crëato "Freme eterna la vita!..." Tacque e passò. Cadean le foglie a mille Giallastre e secche; e dietro i tenui fusti Biancheggiavan le mura delle ville; E gli sfrondati arbusti Parevan membra di bimbi malati Usciti da mefitici ospedali; Borea scopava coi buffi gelati Le foglie nei vïali;

Come dinanzi a Borea nebbie e fumi, così di l

Come sospinto suol da borea o d'ostro venir lungo navilio a pigliar porto, così ne viene al cibo che l'è mostro la bestia orrenda; e l'intervallo è corto. La donna è mezza morta di paura; per conforto altrui si rassicura. 101 Tenea Ruggier la lancia non in resta, ma sopra mano, e percoteva l'orca.

Come rimane splendido e sereno l'emisperio de l'aere, quando soffia Borea da quella guancia ond'e` piu` leno, per che si purga e risolve la roffia che pria turbava, si` che 'l ciel ne ride con le bellezze d'ogne sua paroffia; cosi` fec'io, poi che mi provide la donna mia del suo risponder chiaro, e come stella in cielo il ver si vide.

Qual, se chiudendo in sen ghiaccio rifeo Cui condensa ad ognor l'aspro Boote Con esso Arturo ad infestar l'Egeo Borea le piume formidabil scote; O quale ad atterrar novo Tifeo Fulmine piomba da l'eteree rote, Tal, d'orribili rai sparso l'aspetto, Ei colma a' Turchi di spavento il petto.

Come rimane splendido e sereno l’emisperio de l’aere, quando soffia Borea da quella guancia ond’ è più leno, per che si purga e risolve la roffia che pria turbava, che ’l ciel ne ride con le bellezze d’ogne sua paroffia; così fec’ïo, poi che mi provide la donna mia del suo risponder chiaro, e come stella in cielo il ver si vide.

Come rimane splendido e sereno l'emisperio de l'aere, quando soffia Borea da quella guancia ond'e` piu` leno, per che si purga e risolve la roffia che pria turbava, si` che 'l ciel ne ride con le bellezze d'ogne sua paroffia; cosi` fec'io, poi che mi provide la donna mia del suo risponder chiaro, e come stella in cielo il ver si vide.

V'è chi corre al timon, chi i remi prende; van per uso agli uffici a che son buoni: chi s'affatica a sciorre e chi a legare; vota altri l'acqua, e torna il mar nel mare. 13 Ecco stridendo l'orribil procella che 'l repentin furor di borea spinge, la vela contra l'arbore flagella: il mar si leva, e quasi il cielo attinge.