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Comincia' gli a dire, acciò che egli mel credesse, di questo suo amorazzo: e fu per crepar di ridere con certi gioveni che eran ; e voleva pur ch'io gli portasse un bossol d'assafetida; tal che, cosí dileggiato, me ne partii. Or, se 'l padrone il vuole, diemi piú quattrini. CRIVELLO, SCATIZZA, LELIA da ragazzo e ISABELLA.

Ed invano gridavan tutti quei poveri caduti; troppo ci vorrebbe a numerarli tutti ed a trascrivere gli accenti d'ira, di bestemmie, non meno che i lazzi curiosi che facevano crepar dal ridere: e, come ben pensate, lettori carissimi, neppur uno di quelli che erano all'intorno dei caduti divisava di dare aiuto ai meschini attrappati dalla panca del signor Basilio; ma invece si divertivano a far calca all'intorno di quel mucchio di gente, la quale dava uno spettacolo ridicolo.

E quell'ipocrita, nemmeno! Addosso all'ipocrita! Infatti, che cosa significava quel davanzale ornato di fiori fin dai primi giorni della sua dimora lassù? Mirava ad attirare gli sguardi della signora, il furfante. E poi, quell'essersi rimpannucciato d'improvviso! Era perfino diventato bello. Lui, Filippo Bertone! C'era da crepar dalla rabbia.

Vuoi lasciar crepar di tosse i cavalli? Il Rosso, dopo essersi consultato colla vecchia, si rassegnò a tirar fuori la vacca che legò al timone di un carro sotto l'andito e lasciò che il conte mettesse a tetto le sue bestie. Prendi un bel fascio di paglia asciutta e fregali forte comandò il conte con quel tono brusco che fa trottare i villani. E il Rosso obbedì come se avesse parlato ol deputato.

CAPITANO. Ti mostravi assai schivo di darmi tua figlia per isposa, che non l'accetterei per una fante di cucina: io te la renunzio ancorché sapessi che per me ne avesse a crepar di martello. Adio. PEDOFILO. Va' va'. ERASTO. Ma ecco la balia di Cintio, viene a tempo: questa è pur stata mezana de' nostri amori. BALIA di Cintia, ERASTO, PEDOFILO. ERASTO. Balia balia, vien qui per amor mio!

Cosí lo stagno e piombo, ambedue flessibili e trattabili a martello quando sono schietti ciascuno da , se si mischiano assieme, fanno il peltro piú duro a piegare e piú facile a crepar sotto il martello.

PEDANTE. Perché sei un forfante che ad altro non pensi che mangiare. LARDONE. Come si parla di mangiare e di bere, sono un forfante; come non darmi da mangiare e bere, son piú che fratello carissimo. PEDANTE. Ti vorrei attaccar la bocca con una cannella piena di vino e lasciarti bere fin che crepassi; e dire: Vinum sitisti, vinum bibe. LARDONE. O che crepar dolce!

La ragazza capì subito lo sbaglio. Come?... Crederesti che io voglia finire da una parte, per ricominciarla dall'altra?... Piantare lo zio Matteo, aver dei dispiaceri, sembrare un'ingrata, perchè? Per andare con un altro a fare la stessa vita? Anzi peggio, perchè potrebbe capitare anche la miseria dei bambini da allevare, da curare, da mantenere, per crepar d'inedia tutti insieme!

Ma non vedi, stolido, che potresti far crepar lei parlandole in questa maniera? gridò Gianni stizzito. Intanto che ti commovi, ti ricordo che son le quattro e quarantatrè! E Menico mostrò l'orologio al cugino con un sangue freddo da far stordire.

.... Che la vita, dico io, è un sogno, una allucinazione, che tutto è apparenza quaggiù, tanto che Pirrone dubitava perfino di esistere e lo avrebbe fatto crepar dalle risa il signor Cartesio colla sua goffa trovata de! «Cogito ergo sum». Siamo noi dunque così sicuri di pensare? Io per me, o signori, e, m'immagino, anche voi, ne dubito forte.