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Lei sa che da qualche tempo io vagheggio l'idea di ottenere dalla Giunta municipale quella tal concessione di cui le ho parlato e che deve far più ricca d'assai mia figlia che lei mi fa l'onore di chiedermi in isposa. Mia figlia è unica, e naturalmente... Lei è assessore e mi dicono che può tutto presso il conte sindaco. Oh questo è una esagerazione sclamò Rubieri.

Ah , Marcellina! breve omai sia il sospirar nostro: la tua mano fu il premio che io desiderava alle mie fatiche: omai il mio grado mi consente di menarti per isposa, e il sarai, e noi vivremo felici.

I Falconieri, proseguiva il Duca, mi hanno fatto ammonire che io smetta dalla usanza di passare sotto il palazzo, però che la fanciulla non sia tale che io la debba condurre in moglie, quale ella possa consentire a diventarmi amica. E voi allora? Io scelsi il partito di chiederla in isposa... Non ci è rimedio: io avrei fatto come voi.

Allor l'ombra soggiunge: "Domattina, amor mio, "Voglio farmi coraggio! Vo' chiederti in isposa "A tuo padre..." Ad un tratto cordiale e fragorosa Scoppia, come una folgore, una risata in alto. Gi

Combattere? ma chi gliene avrebbe data la forza? Fuggirlo, non vederlo mai più, soffocare l'amor suo, soffocando anche il proprio cuore, uccidendosi a poco a poco, questo avrebbe potuto fare; ma dare in isposa la propria figliuola all'uomo ch'ella stessa amava, che adorava in segreto, oh era troppo pretendere da lei, e davanti a quel sacrificio enorme, mostruoso, il suo cuore, la sua mente, il suo sangue, tutta lei si ribellava e aveva diritto di ribellarsi; ma come fare?... come fare?

Per non morirmi di passione avea pensato tôrmi la sorella per isposa, la qual sempre che avesse veduta avrei veduto in lei l'imagine sua e gustato l'odor del sangue e del suo spirito. Or ei, cagion di tanto male, mi vuol tôr la seconda: io che ho oprato bene ricevo male, ed egli che ha oprato male sará guiderdonato.

Bianca non aggiunse parole, non ringraziò colei neppure cogli occhi, le pose mente quando se n'andò: ma guardando verso quella casa, sentì nel cuore qualcosa che si ridestava come da un lungo assopimento, e sciolse del tutto il freno alla memoria e alla fantasia. Rammentando quel che era stata, e immaginando quel che avrebbe potuto essere; le pareva di vedere una donna bellissima uscire di quella casa, venire nel borgo a braccetto di quello scuolare di don Marco, che aveva chiesto lei in isposa: e tutti coloro che passeggiavano sul ponte a godere il fresco, sembravano lieti di poter salutare la coppia avventurata, che essa coll'immaginazione accompagnava attorno, e riconduceva in quella casa, della cui vista non si saziava. Che amore, che pace, dovevano avere quei due sposi, sotto la tutela dolcissima della signora che viveva l

CAPITANO. Io son stato or ora ragionando con lei e col padre nella sua finestra. ERASTO. Da qual finestra? CAPITANO. Da quella che risponde sul vicolo. E ha riso e scherzato meco. DULONE. Ascoltate, padrone, che ha pur detto il vero senza che glielo dimandaste. ERASTO. A te fece tanti favori dianzi suo padre? CAPITANO. Il padre tiene a molto favore darlami per isposa ad ogni mia richiesta.

Ebbene, insistè nuovamente il damerino, ditemi una parola, ed io domani, questa sera istessa vengo da vostro padre e vi chiedo in isposa. «Noi compereremo una casetta in campagna, poichè io amo molto l'aria pura e la vita semplice dei campi; abbandoneremo la citt

Agosto Medici condusse in isposa Barbara Maina, da cui ebbe un figlio a nome Gian Giacomo che successe allo zio nel Marchesato di Marignano, che tramandò quindi ai proprii discendenti, e fa stipite retto del nobile casato che esiste tuttora con tal nome in Milano.