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Un altro bell'originale era Gianni Rebaldi, un omaccione sulla cinquantina, con una gran zazzera bionda, ritinta, spaccone scempiato, e sussurrone fastidioso, coll'aggiunta di una velleit

Il Lastafarda, numero due, girava attorno in cerca di notizie e di aneddoti che riferiva poi al Lastafarda numero uno, il quale, in tal modo, era riuscito a diventare piacevole alle signore. Gianni Rebaldi assicurava che a Bologna uno spiantato, roso dai debiti, non sarebbe stato ricevuto nella buona societ

Torcer la bocca non è una negativa, e veramente bisognava vivere e mantenere decentemente due creature, la moglie e la figlia, per le quali Manlio avrebbe dato la vita cento volte. "Andrò" rispose seccamente dopo qualche momento di riflessione. E Gianni con un profondo saluto si accomiatò.

Chi faceva quella visita a quell'ora ed in quel modo, era Gianni Foscarini, un bravo giovinetto, che avea guadagnate le spalline d'ufficiale combattendo a San Martino come un leone, e che in que' giorni aveva mandate al Ministero le proprie dimissioni, perchè voleva esser libero di andare con Garibaldi in Sicilia.

Ma chi addirittura montava in bestia, solo a sentirne parlare, era Gianni Rebaldi, il quale era per ottenere un po' di danaro in prestito da un usuraio, una perla del genere; ma l'usuraio, vantando un credito sul Vharè, aspettava che questi lo pagasse per avere la sommetta occorrente allo sconto della nuova cambiale.

Ad ogni costo egli avrebbe aspettato di restar solo! Almeno un bacio, ma glielo voleva dare! La Bertù e Gianni Rebaldi stavano finalmente combinando d'andar via insieme, in carrozza. Lui sarebbe disceso al club; lei ci doveva passar sui piedi, tornando a casa.

Gianni Rebaldi aveva trascorso a Bologna la prima e la seconda gioventù, divorandosi tutto il patrimonio fino alle ultime briciole e, adesso, a Borghignano, coll'aiuto delle signore, ripristinava, per suo proprio conto una specie di diritto d'asilo.

Ma il duello, continuò Gianni senza scomporsi, appena Menico si fermò per pigliar fiato salver

E l'Aretin, che rimase tremando Mi disse: quel folletto è Gianni Schicchi E va rabbioso altrui così conciando

Gianni si affaccendava ora a trovare per Cencio una stanza qualsiasi d'affitto in vista dello studio di Manlio. Il che gli venne fatto facilmente. In quella parte della capitale del mondo l'affluenza delle genti non è mai strabocchevole, poiché i preti, che curano tanto per il bene materiale, non pensano, rispetto agli altri, che al bene spirituale.