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E non è noto forse, per deposizione di tutti i soldati reduci, com'anche a Waterloo quella dea sia stata veduta correre su e giú pel campo, vestita di velluto nero, con due pistole nere in cintura e con in testa un cappelletto nero all'inglese?

La più bella cosa a vedersi in Valenza è il mercato. I contadini valenzani sono di tutta la Spagna i più artisticamente e bizzarramente vestiti. Per fare una bella figura in mezzo alle maschere dei nostri veglioni, non avrebbero che da entrare in teatro tal quale si trovano i giorni di festa e di mercato per le strade di Valenza e per le vie della campagna. Al vedere i primi così vestiti, vien da ridere, e non si può credere in nessuna maniera che sian contadini spagnuoli. Hanno non so che aria di greci, di beduini, di giuocatori di pallone, di danzatori di corda, di donne mezzo spogliate per andare a letto, di comparse da tragedia non finite di vestire, di gente faceta che voglia far ridere a spese sue. Hanno una camicia bianca ed ampia che tien luogo di giacchetta, un panciottino di velluto di vario colore aperto sul petto, un par di calzoni di tela, della forma di quei degli zuavi, che non arrivano al ginocchio, e paion mutande di donna, e svolazzano come le gonnelline d'una ballerina; una fascia rossa o azzurra intorno alla vita; una specie di uose di lana bianca, ricamate, che lascian vedere il ginocchio nudo; un par di sandali di corda come i contadini catalani; e per copertura della testa, che portan quasi tutti rapata come i chinesi, un fazzoletto rosso, o turchino, o giallo, o bianco, avvolto a modo di cartoccio e annodato sulle tempie o sulla nuca; sul quale metton qualche volta un cappelletto di velluto, di forma simile a quello che s'usa nelle altre provincie di Spagna. Quando vanno in citt

Ora, con quell'ordine dato a Cristina, Emma Lieti si era procurata una buona serata. Dopo aver pranzato nella gran sala da pranzo, adorna austeramente nello stile di Enrico II e a cui dava risalto un gran quadro d'animali di Rosa Bonheur, dopo aver preso il caffè, tutta sola, nel suo salottino personale dove una stoffa Pompadour alle pareti e sui mobili s'intonava così perfettamente con la sua bellezzina bionda e pallidetta, con la sua grazia un po' minuta, ella si levò e passò nel grande salone da ballo, bianco e oro, dove le laboriose e sapienti mani di Cristina avevano disposto tutti i vestiti di primavera e di estate dell'anno prima. Con quella preziosa cura che le assicurava il costante affetto dell'incostante Emma Lieti, Cristina vi aveva unito tutto, persino le scarpette da ballo estivo e da campagna, persino i costumi del bagno, persino il cappelletto delle escursioni in montagna. Ed entrando, per avere una impressione generale, Emma che era abbastanza miope, coi suoi occhi bigi e carezzevoli nel loro sguardo un po' vagante, non adoperò l'occhialino; ed ebbe un moto di piacevole stupore. Sette od otto candelabri accesi versavano la loro piena luce sui vestiti, sui mantelli, sui mille complementi della belt

Copritevi la testa con la cappa, ché il vento non vi faccia danno. GIACOCO. Pell'arma de vávemo, ca dici buono. Coprela bene. CAPPIO. Sta bene cosí? GIACOCO. Tu m'hai coperto l'uocchi commo si fa alli farcuni co lo cappelletto o commo alli cavalli marvasi quanno si strigliano. CAPPIO. Cosí bisogna coprire, che non offenda il vento. GIACOCO. E commo pozzo bedere la via?