United States or Jersey ? Vote for the TOP Country of the Week !


"Ero di quei bambini ella racconta che leggono tutto quel che loro capita tra le mani, fin i pezzetti di carta di cui il merciaio ha fatto un cartoccio pel pepe o il dolciere un involto per le paste; di quei bambini capaci di passare zitti zitti una giornata in un cantuccio purchè gli si dia un libro, e che per ciò hanno spesso le pesche agli occhi e diventano un po' strabici in seguito allo sforzo imposto al loro debole nervo ottico."

Era piccolo, dal viso rubizzo, e sempre allegro. Quando veniva in casa a pranzo, ed accadeva spesso, aveva sempre nelle tasche qualche cartoccio, un giocattolo o una ghiottoneria, che si divertiva a mostrarle, affermando sempre che era per un'altra bambina. Allora cominciava la solita lotta di carezze e di repulse: Tina gli saliva sulle ginocchia, gli cacciava la mano nelle tasche, l'inondava di baci strillando, ridendo, coll'irresistibile grazia dell'infanzia, finchè la mamma non le veniva in aiuto, ed egli cedeva vinto dalla tenerezza. In casa lo chiamavano il signor Gennaro. Ma la bambina si era accorta che tutto aveva cangiato dal giorno che egli era venuto. La mamma vestiva da signora, a pranzo non si levava più come prima qualche cosa per la cena: poi avevano cangiato appartamento, e vicino alla camera della mamma piena di mobili nuovi, c'era un salottino con un sof

Don Giuseppe era ghiotto dei zuccherini. Un giorno un grosso cartoccio ch'egli nascondeva in un antico forziere che era nella camerata, cadde nelle mani dei nostri compagni. I zuccherini furono spartiti e divorati in un istante. Non s'avea ancora avuto tempo di far sparire l'involto di carta azzurra che li conteneva, che Don Giuseppe capitò fra noi, e dal turbamento cagionato dalla sua presenza e dalla vista della carta azzurra fu avvertito della nostra colpa. Aprì il forziere e conobbe la verit

Era come se molte persone andassero e venissero parlando tutti in una volta a voce concitata e sommessa. Giunsi col cuor stretto alla porta della cucina, e vidi il farmacista che, curvo sui fornelli, soffiava nel fuoco, disfacendo nel tempo stesso un cartoccio. Che cosa succede? gli chiesi. È venuto male a Don Luigi, rispose tra un soffio e l'altro. Seriamente? Peuh!

Certamente ed ecco qua il mio tributo di provvigioni; il poco che ho potuto portare nella mia bisaccia, che non è quella dei frati cappuccini. Così dicendo, si toglieva d'armacollo una borsa e l'apriva sulla tavola, cavandone dei piccoli panini dorati, un cartoccio di biscottini, e un secchiolino di legno ermeticamente chiuso alla bocca.

Ed entrò il Chiodini con un grosso cartoccio sopra una mano e nell'altra il fiocco del campanello. Tu hai una forza di dopo pranzo, caro mio... Credevo di essere a casa mia dove ho una serva sorda e bisogna sonar forte disse l'avvocato, collocando il grosso cartoccio del panettone sopra una tavola e intascandosi sbadatamente il fiocco.

La più bella cosa a vedersi in Valenza è il mercato. I contadini valenzani sono di tutta la Spagna i più artisticamente e bizzarramente vestiti. Per fare una bella figura in mezzo alle maschere dei nostri veglioni, non avrebbero che da entrare in teatro tal quale si trovano i giorni di festa e di mercato per le strade di Valenza e per le vie della campagna. Al vedere i primi così vestiti, vien da ridere, e non si può credere in nessuna maniera che sian contadini spagnuoli. Hanno non so che aria di greci, di beduini, di giuocatori di pallone, di danzatori di corda, di donne mezzo spogliate per andare a letto, di comparse da tragedia non finite di vestire, di gente faceta che voglia far ridere a spese sue. Hanno una camicia bianca ed ampia che tien luogo di giacchetta, un panciottino di velluto di vario colore aperto sul petto, un par di calzoni di tela, della forma di quei degli zuavi, che non arrivano al ginocchio, e paion mutande di donna, e svolazzano come le gonnelline d'una ballerina; una fascia rossa o azzurra intorno alla vita; una specie di uose di lana bianca, ricamate, che lascian vedere il ginocchio nudo; un par di sandali di corda come i contadini catalani; e per copertura della testa, che portan quasi tutti rapata come i chinesi, un fazzoletto rosso, o turchino, o giallo, o bianco, avvolto a modo di cartoccio e annodato sulle tempie o sulla nuca; sul quale metton qualche volta un cappelletto di velluto, di forma simile a quello che s'usa nelle altre provincie di Spagna. Quando vanno in citt

E risero, come avrebbe riso Elena, sulle rive del patrio Eurota, se il dottor Fausto, scambio di parlarle il linguaggio eterno dell'amore, si fosse fermato a descriverle certe fogge d'allora, verbigrazia quel cartoccio da confetti che portavano sul cocuzzolo le donne tedesche del Quattrocento.

Infatti sotto la pressione di quegli sforzi egli si era addormentato. Un sudore gli argentava le guance livide, respirava appena, colle palpebre lente sulle pupille dilatate, che gli riempivano di un azzurro scialbo quasi tutto l'occhio. Il suo corpicino raggomitolato sotto le lenzuola vi faceva appena il rilievo di un cartoccio.

Un’altra offriva in un elegante cartoccio confetti e in una nastrata boccettina sorsate di liquore delizioso: era un azzimato spagnuolo. Altra maschera si affaticava a guadagnare i gradini d’una scaletta a piuoli, sostenuta da due compagni: e dopo mille contorcimenti e dinoccolature stramazzava goffamente per terra: era il pappiribella.