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Alfine il pericolo era cessato, e la speranza era riapparsa, fra le pareti della casa. La prima volta ch'egli s'era alzato e avea tentato i primi passi appoggiato al braccio di lei, che scoppio di contentezza! Era una dolce estate di San Martino, sul principio di novembre. Il cielo senza una nuvola, il mare senza una crespa: un sole così tiepido, così benefico!

Lo trovarono insieme, questo nome. Nelle sere di estate, presso la terrazza carica di gelsomini odoranti, essi avevano letto l'una accanto all'altro, con le teste che si toccavano, il libro di Pierre Loti: Japoneries d'automne. Era anche un ufficiale di marina, lo scrittore, e aveva lasciato nella patria delle persone care, eppure aveva amato il paese delle donne piccoline, degli uomini gialletti e delle casette che chiudono e si aprono come uno scatolino di domino. E il libro era anche così triste, poichè le due nostalgie vi formavano un insieme di tristezza; e Luisa e Paolo, talvolta, si fermavano, guardandosi, colpiti dalla medesima malinconia. Si amavano un poco, ambedue: ma non lo dicevano e ciò sembrava loro anche più delizioso, in quella libert

Ella sostenne un minuto lo sguardo di Massimo, poi le palpebre le batterono, ammaliate, non reggenti a quel fascino: Siete voi che siete dolce le disse lui, all'orecchio. Adesso avevano voltato l'angolo di Mergellina, costeggiavano, lungo la via di Posillipo, tutta piena di ville, di osterie, di trams che passano continuamente, in tutte le ore della sera, specialmente in estate.

La chiamata era di solito alle sette, fosse inverno od estate, perchè egli non misurava più il sonno secondo le stagioni, e ne schiacciava poco, in tutte le trecentosessantacinque notti dell'anno.

Il volume si chiude coll'opuscolo: Mie idee sul libretto per musica e sulle condizioni del Teatro lirico in Italia. Prezzo del volume lire 2. Le Acque minerali di San R.... Scene burlesche avvenute in uno Stabilimento di bagni nella estate del 1878. È il romanzo più esilarante che mai abbia pubblicato l'autore degli Scritti piacevoli.

«Oh! signorina, son molti anni che non venne acceso fuoco in questa cameradisse la fantesca. Non c'era bisogno di dircelo, buona donnasoggiunse Annetta; «tutte le stanze di questo castello son fresche come i pozzi in tempo di estate: stupisco che voi possiate vivere in un luogo simile. Per me, vorrei essere a Venezia, o piuttosto in Francia

Della vita, la poveretta non conobbe mai nulla, del mondo non potè vedere che le quattro pareti della triste casa paterna, un umido cortiletto, e il convento e il tratto di strada che conduceva alla chiesa, e la chiesa dove il padre la traeva, estate e inverno, ad assistere alla prima messa. In casa, naturalmente, a fare le più umili come le più faticose bisogne, non c'era altra persona che lei.

In primavera, o al più tardi in estate, Edith rivedrebbe Nancy! Oh! certo, fra un mese o due Edith starebbe benissimo! Purchè bevesse molte uova crude e fosse ragionevole. E Edith beveva molte uova crude ed era ragionevole. Primavera, esitante e timida, scalò i mille cinquecento metri di montagna e arrivò a Davos alla fine di maggio. Fritz Klasen partiva per tornare a Lipsia. Addio! addio!

Tutte queste cose, sul finir di febbraio, sebbene mancassero i colori smaglianti della vegetazione primaverile, davano immagine di magnificenza principesca, e lasciavano argomentare che paradiso terrestre fosse la villa Vivaldi nei mesi di estate.

I due circoli non bastavan sempre. In estate se ne avea un altro, che temperava i calori della stagione; ed era una delle casine della Piazza Borbonica (Marina), dove «la nobilt